Macron vuole Draghi alla guida dell'Ue. E liberarsi di Lagarde dalla Bce

Ma Meloni è tentata dal sì a Ursula-bis. Servono 21 voti (proprio quelli di FdI)

di redazione politica
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Macron vorrebbe anche liberarsi della connazionale Christine Lagarde, rea di aver esagerato con il rialzo dei tassi di interesse

Le parole pronunciate ieri dall'ex premier Mario Draghi sugli errori passati di Bruxelles e il futuro "nebuloso" alle porte confermano i grandi movimenti in vista delle prossime elezioni europee e sullo scacchiere politico del Vecchio Continente. Secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate, il presidente francese Emmanuel Macron è irritato con Ursula von der Leyen per le posizioni sui migranti della presidente della Commissione Ue e in particolare per i viaggi a Tunisi con Giorgia Meloni.

 

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Il piano dell'inquilino dell'Eliseo sarebbe - secondo le fonti - portare Mario Draghi alla presidenza dell'esecutivo Ue e Ursula alla guida della Nato. Non solo, Macron vorrebbe anche liberarsi della connazionale Christine Lagarde, rea di aver esagerato con il rialzo dei tassi di interesse. Ovviamente, laddove Draghi diventasse presidente della Commissione Ue l'Italia non avrebbe un commissario dopo le Europee.

Meloni tentata dal sì a Ursula-bis. Servono 21 voti (proprio quelli di FdI)

Nel frattempo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in vista delle elezioni europee e soprattutto degli scenari post-voto, deve decidere se stare con Ursula von der Leyen oppure no. In questa fase, come si intuisce dalla telefonata-scherzo con i comici russi, la premier ha posizioni critiche nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron, che, come detto, vorrebbe Mario Draghi prossimo presidente della Commissione Ue.

E per ripetere la maggioranza Ursula al Parlamento europeo servono, numeri alla mano, 21 voti, proprio quelli che stando ai sondaggi Fratelli d'Italia avrebbe con il 30% circa dei voti. In questo caso Meloni, mettendosi contro Draghi e Macron, confermerebbe Ursula alla presidenza della Commissione ma senza l'appoggio del suo gruppo, quello dei Conservatori Riformisti di ECR.