Mattarella alto profilo? È peggio anche di Vittorio Emanuele con Mussolini

Il Salvatore della Patria quali motivi aveva per incaricare lo sconosciuto Avvocato del Popolo (Mussolini almeno era famoso) di formare un nuovo governo?

l'opinione di Paolo Diodati
Sergio Mattarella (Lapresse)
Politica
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Con Draghi e Conte, Mattarella ha dimostrato mancanza di fantasia e di coraggio (elezioni anticipate) che l'ha portato a imitare il suo predecessore: Napolitano

Ottimo editoriale, quello di Massimo Falcioni (lo trovi qui). Da condividere in toto, andando al sodo dei problemi. Tutto, tranne un particolare, ininfluente sul giudizio: l'aggettivo "alto" riferito al profilo di Mattarella. Fu nominato alla Presidenza della nostra sfortunata Repubblica, per il "merito" d'essere fratello di una vittima di uno degli omicidi politici della mafia (Piersanti era Presidente della regione Sicilia). La terribile tragedia vissuta, non autorizzava a sperare che fosse all'altezza del difficilissimo compito assegnatogli e che si sta dimostrando sempre più impegnativo.

Non starò a ripetere quanto sostenuto diverse volte (tipo "Benigni-Matterella: Presidente resti con noi, invece dovrebbe dimettersi", "Mattarella e il discorso di fine d'anno" o, ancora, "Quirinale: il mistero degli scatoloni", che si conclude con l'inusuale e sincero "Maltornato, Presidente!").

Come ulteriore motivazione al malumore per il bis, condiviso da tantissimi altri come stanno a dimostrare alcuni sondaggi effettuati (uno anche da Affaritaliani), dopo aver ricordato che la saggezza latina già diceva "errare humanum est, sed perseverare, diabolicum" e che, nel caso degli ammiratori del Matta, entusiasti della riconferma, diventa "repetita iuvant", ma che la saggezza popolare ha corretto con l'aggiunta maccheronica "sed stufant", ricordiamo che Vittorio Emanuele III, diede l'incarico di formare il governo al futuro e momentaneo Uomo della Provvidenza, spinto soprattutto dalle notizie sulle camicie nere e la loro marcia su Roma che Facta voleva combattere avendo dichiarato lo stadio d'assedio di Roma.

C'era quindi la certezza di una guerra civile. Con il famoso senno del poi, s'è discusso e si discute se Mussolini, già membro del Parlamento da un anno, stesse bluffando per cui, anche in caso di assalto a Roma in stato d'assedio, la guerra civile si sarebbe risolta con quattro scaramucce. Ma il già violento movimento fascista, non avrebbe sicuramente fermato la sua azione e il problema sarebbe stato solo rimandato. Sta di fatto che Vittorio Emanuele III diede l'incarico, non a un uomo fuori dal mondo politico, ma a un membro del Parlamento che con la prepotenza e con metodi già allora chiaramente da galera, lo aveva impaurito.

Domanda: il politico di profilo così alto da essere reincaricato, addirittura come Salvatore della Patria, quali gravi motivi aveva per incaricare lo sconosciuto Avvocato del Popolo (Mussolini era famoso), estraneo al mondo della politica, a formare un nuovo governo? Sapeva che era di gomma, pronto ad adattarsi a qualunque situazione descritta sempre come la miglior soluzione? Lui, l'esterno, presentato a Mattarella da Buonafede, come la migliore soluzione, rispetto a tutti gli eletti in parlamento, pagati, e molto bene, per risolvere i problemi?

Ironie nel web: mettono in bocca a Salvini dopo il fallimento del "matrimonio combinato con l'Avvocato": E mi hai sposato ... da buonafede... certo ispirato... ma la persona /che in fretta ci ha uniti,/ lo dicono tutti/ che fosse un po’ matta/ sì! Mattarella...

Che motivi aveva per imitare, in peggio (visto che non aveva minacce da squadracce...) Vittorio Emanuele III?

La mancanza di fantasia e di coraggio (elezioni anticipate) l'ha portato a imitare pedissequamente il suo predecessore. Napolitano aveva optato, anche lui, per un tecnico illuminato: l'almeno serioso Monti, più affidabile come comportamento ed eloquio del Narciso cotto di sé stesso. Molto probabilmente anche Monti fu vittima di quella che potremmo chiamare la "sindrome del Colle": Napolitano, stanco da non poterne più, per età e continue gatte da pelare, ultima quella col piantagrane Enrico Letta, deve avergli fatto né più, né meno, che il discorso poi bissato da Mattarella col "Super Grullo": ti fai un annetto da ducetto come Capo del governo e poi... prenderai il mio posto. Stai sereno e va'!"

Dicono che Draghi sia tentato dall'idea di fondare un suo partito, cosa che si dice anche di Conte, cosa che fece Monti... . Nulla di nuovo. 
Repetita iuvant? Sembrerebbe proprio di no!
Repetita stufant!
Specialmente quando gli attori delle esperienze repetita, restano a campare di politica, per aumentare confusione e rumore: delle buone intenzioni di tutti gli scambiati per inviati dalla Provvidenza... sono lastricate le vie dell'inferno! (Ah, la saggezza popolare...).

Avete sentito Monti, Draghi, Conte, per non parlare del peggiore, Mattarella, per non nominare l'Innominabile, dire una sola frase, fare un cenno, sulla penalizzazione da 4° Reich che tra alcuni giorni, farà scattare uno degli ultimi denti dell'ingranaggio per sancire la "morte civile" di migliaia di cittadini, colpevoli solo di usare mente, cultura, consapevolezza, dignità, orgoglio, pietà? Dagli atenei, un tempo templi sacri della cultura applicata alla ragione, sono partiti o stanno partendo in extremis, appelli ai Rettori, con questo incipit (leggi nella prossima pagina):

"Abbiamo avviato, anche in accordo con colleghi di altre regioni, una discussione sulle ricadute nel mondo universitario delle politiche di gestione della pandemia. Tra noi vi sono sia persone vaccinate che non vaccinate, altre sono guarite dalla malattia e altre ancora sono state esentate dalla vaccinazione. Anche qualche docente da poco in quiescenza ha partecipato alla nostra elaborazione."

Mattarella, il garante della Costituzione quando gli fa comodo, il Super Mario, l'avvocato del suo popolo se mai dovesse trovarlo, per non parlare dell'Innominabile che insiste penosamente con la difesa della bestialità assoluta "tachipirina e vigile attesa", arrampicandosi su specchi coperti di grasso su cui è versato olio e per finire all'altro super partes alla Mattarella (Frattini), hanno forse fatto lo sforzo di dire "Forse sprecheremo il tempo a leggiucchiare la vostra fatica, discussa, scritta e inviata ai Rettori? Hanno ben altro per pavoneggiarsi pubblicamente!

Alberto Ronchey scrisse, sul Corriere,  un illuminante articolo in cui sosteneva, riferendosi agli USA, che un tempo si davano alla politica e alla diplomazia, i cervelli migliori.  Partiva da lontano, nomi a fatti, risalenti a vari secoli scorsi.
Nel precipitare verso il basso, per una volta sono d'accordo con la smania d'arrivare primo che ha l'Innominabile vincitore dell'Asino d'oro 2020, anche lui candidato al bis: siamo davvero primi.

C'è un altro paese che premia le chiacchiere figlie de La fantasia al potere, con le percentuali avute nell'euforia dei Vaffa-day, un partito, pardon, un Movimento che, passando poi, dalle chiacchiere che più sballate è difficile inventarsene ai fatti, immediatamente implode ingloriosamente come il nostro 5 Stelle Polari (ultima definizione dell'Elevato che viene a far confusione anche sulla peculiarità che ha l'unica stella polare)? Primi forse anche per analfabetizzazione degli sgarbiani peones, trattati da Draghi come pesi morti nello storico bivacco.

Comico Mattarella: ha permesso, impassibile come una mummia, il trattamento da bivacco oltre che dal M'Illumino d'Incenso, anche con i ripetuti dcpm  di Conte e poi, all'esordio del Mattarella II, comicamente fa un cazziatone-reprimenda a tutti quanti e tutti ad applaudirlo!
Ci vorebbe un giudizio di Sgarbi, quando è in piena forma. Per averne un'idea, sentendone di belle, per esempio sui dcpm di Conte, consiglio di contare parolacce e insulti, misurando anche i db, nell'ultimo video messo in giro. 

Forse sarebbe preferibile, però, Checco Zalone. Farebbe ridere il giusto, con gusto, sul cazziatone applaudito di Mattarella II che sparava a zero anche sul Mattarella I. Sarebbe tutto da ridere. E da piangere, non per il ridere.
 

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