Meloni alla Cgil, una lezione di etica politica

La premier è stata abilissima a spiegare come la contrattazione collettiva che prevede il ruolo chiave del sindacato sia più efficace della proposta di Schlein

Di Alberto Maggi
Politica

Meloni alla Cgil, lezione di etica politica

Non un fischio. Un applauso quando ha ricordato l'assalto di esponenti di estrema destra alla sede della Cgil e applausi al termine del discorso. Giorgia Meloni ha vinto la sua sfida. Non ha conquistato la platea del congresso della Cgil, ma il suo intervento è stato ascoltato con attenzione senza alcuna contestazione. Una lezione di etica politica apprezzata per il rigore nelle prese di posizioni e per lo stile molto istituzionale del suo discorso. E questo è già un successo.

Due i punti chiave dell'intervento della presidente del Consiglio: merito e stop ai pregiudizi. Merito anche nel mondo del lavoro e, con il presupposto che tutti debbano avere le stesse condizioni di partenza, anche i lavoratori dipendenti, come gli autonomi, vanno premiati se lavorano di più con la tassa piatta incrementale prevista nella legge delega. L'altro punto è quello di non avere pregiudizi. Meloni ha spiegato a Maurizio Landini e al popolo della Cgil di rappresentare tutti gli italiani, quindi anche loro, e di essere sempre aperta al confronto.

"A volte saremo d'accordo, a volte no", ha detto dal palco, ma sempre senza pregiudizi. Politicamente l'intervento di Meloni al congresso della Cgil è un duro colpo per Elly Schlein. La neo-segretaria del Pd puntava proprio sull'asse con il principale sindacato per contrastare l'esecutivo partendo dalla battaglia sul salario legale. Ma la premier è stata abilissima a spiegare come la contrattazione collettiva che prevede il ruolo chiave del sindacato sia più efficace della proposta di Schlein per (finalmente) arrivare a un aumento dei salari, fermi in Italia dal 1990 quando in Germania e in Francia sono saliti del 30% circa.

Insomma, nessuna standing ovation, nessun trionfo. Ma nella fossa dei leoni del sindacato ex comunista Meloni è stata brava, abile, concreta, pragmatica. Ha saputo usare le parole giuste. E infatti non è arrivato nemmeno un fischio. Schlein, ma anche Giuseppe Conte, oggi masticano amaro...



Tags:
meloni