Salvini rilancia sulle autonomie: "Saranno realtà entro il 2023"

Sulla giustizia: "Porremo rimedio ad alcuni errori di valutazione". E si scaglia contro i "signori del no" delle sovrintendenze

Politica

La promessa di Salvini: "Autonomia entro il 2023"

“Abbiamo una bellissima squadra in Cdm, abbiamo degli amici che a volte partono da presupposti differenti, ma poi arrivano sempre a una sintesi comune. Ed è per questo che sono sicuro che, dopo 30 anni di battaglie, grazie al nostro impegno e al centrodestra serio e compatto della Lega, l’autonomia sarà una realtà entro il 2023”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini intervenendo al Palazzo delle Stelline di Milano per la presentazione dei candidati della Lega alle prossime elezioni regionali in Lombardia. “Federalismo e presidenzialismo -ha aggiunto- perché noi siamo persone che mantengono la parola data nel programma”.

Salvini boccia la Cartabia: "Porremo rimedio ad alcuni errori"

"La Lega è per i ‘si’, ma anche per la certezza della pena; sono convinto che questo governo porrà rimedio ad alcuni errori di valutazione fatti in mesi e anni passati" ha aggiunto il vicepremier. "Adesso -spiega Salvini- se ti beccano in flagranza mentre stai rapinando o rubando, ma non c’è una denuncia da parte della vittima, torni a casa tranquillo. È una follia. Qualcuno evidentemente non aveva valutato le conseguenze. Ci stiano lavorando con il ministro Nordio".

“Alcune sovrintendenze sono popolate dai ‘signori del no’. Io ne ho le scatole piene dei ‘signori del no’. E questo vale anche per qualsiasi cosa si debba fare a Milano. Non possiamo continuare a perdere anni di tempo anche con la polemica sullo stadio di Milano”, spiega Salvini. Anche perché “ci sono società pronte a mettere un miliardo di euro e altri che dicono non si fa niente. Li mettono loro i milioni di euro per riqualificare il quartiere San Siro?”. Poi avverte: “Ne parlavo con il ministro alla Cultura Sangiuliano. Nei prossimi giorni penso che riuscirò finalmente a fare il primo incontro con i sovrintendenti italiani perché ci sono alcune sovrintendenze che fanno bene il loro lavoro e ce ne sono altre popolate dai ‘signor no’”.

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