Schlein costretta fare la democristiana. Ma si allontana sempre di più dal M5S

Segretaria attendista per non far scappare altri cattolici dal Pd: in questa fase deve evitare scissioni e strappi interni

Di Alberto Maggi
Politica

Pd, Schlein su termovalorizzatore e Ucraina si allontana dal M5S


Elly Schlein, nella sua prima conferenza stampa pubblica, ha detto solo due cose concrete e chiare: avanti con il termovalorizzatore di Roma, sposando la linea del sindaco Roberto Gualtieri, e avanti con l'invio di armi italiane all'Ucraina. Due prese di posizione che allontanano inevitabilmente il Partito Democratico dal Movimento 5 Stelle. E infatti Giuseppe Conte ha sottolineato bene il suo disappunto, in particolare per la decisione di votare contro gli odg pentastellati sul termovalorizzatore.

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La segretario per il resto, spiegano fonti Dem, è apparsa attendista e titubante. In sostanza ha usato il "contagocce" e non il "lanciafiamme" per cercare di tenere unito il partito dopo l'uscita di alcuni esponenti di spicco e stori della componente cattolica Dem. Anche sulla cosiddetta maternità surrogata Schlein si è mostrata cauta, non ha voluto spingere sul pedale dell'acceleratore per non provocare un terremoto nel partito.



Il vero timore è quello che altri big possano strappare, ad esempio Dario Franceschini, di estrazione cattolica e che certo non proviene dai Ds. Schlein è costretta almeno in questa fase a fare la democristiana per evitare scissioni e strappi interni, anche se le due uniche decisioni che ha preso portano il Pd lontano dal M5S - come ha scritto Affaritaliani.it qualche giorno fa - e in un certo senso riavvicinano Schlein a quel che resta del Terzo Polo, ormai spaccato in due dopo la frattura Calenda-Renzi.

"Per ora, almeno fino alle Amministrative, si va avanti così, senza decisioni forti e senza colpi di testa", spiega una fonte parlamentare del Pd. Avanti piano, insomma, senza forzature e soprattutto senza inseguire i 5 Stelle perché, come spiegano dal Nazareno, "non è affatto detto che i nostri destini debbano incrociarsi per forza", come invece sostiene Massimo Cacciari. Insomma, una Schlein attendista che usa il "contagocce" e misura bene le parole. Una Schlein quasi democristiana. 

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