Soumahoro, i sussidi di disoccupazione ai finti soci. E spunta anche un morto
Gli immigrati costretti a dormire sulle scale. Spuntano le foto del degrado alla Karibu e i lavoratori "fantasma" che ora battono cassa
Soumahoro, il degrado della coop e i familiari in società con la Naspi
Il caso Soumahoro non smette di far discutere. Le indagini sulla cooperativa di famiglia, gestita dalla suocera del deputato di Sinistra Italiana e Verdi, svelano nuove irregolarità e la vicenda si fa sempre più preoccupante. La lista dei soci - si legge su La Verità - che Marie Therese Mukamitsindo ha consegnato agli ispettori del ministero delle Imprese e del made in Italy è sconcertante. Nell'elenco c'è di tutto: sette soci fanno parte della famiglia Soumahoro, gli altri dieci sono ex lavoratori che non hanno quote, nè hanno partecipato alla vita sociale della coop. Addirittura alcuni hanno lasciato la Karibu da anni e ricevono o hanno ricevuto anche il sussidio di disoccupazione.
Soumahoro, la socia morta inserita nella lista. E le condizioni disumane
A peggiorare ulteriormente la situazione - prosegue La Verità - arriva la scoperta che in quella lista comparirebbe anche una persona non più in vita. Una donna libanese classe 1948 che lavorava part-time per la Jambo Africa e che percepiva la disoccupazione. La suocera di Soumahoro l'aveva inserita nell'elenco, ma era morta da giorni. Inoltre spuntano le immagini della casa di Roccagorga (Latina), usate come ostello dalla coop Karibu. "I migranti - spiega l'ex assessore del comune Restaini - dormono a terra o sulle scale, tra escrementi e sporcizia. Al posto dell'armadio hanno un trolley. Questa situazione andava avanti così da tempo. Avevamo denunciato il caso ma purtroppo non si è mosso mai nulla".