Ue, storico patto sui migranti. Così Meloni ha abbandonato la linea di Orban

La premier: "Quando non riusciremo più a gestire i flussi il problema diventerà di tutti". L'Italia ha votato a favore, contrarie Polonia-Ungheria

di redazione politica
Ue, Meloni a Bruxelles. Foto Lapresse
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Ue, il patto sui migranti: ecco cosa prevede l'accordo e le novità

L'Unione Europea, dopo sette anni di trattative a vuoto, ha siglato ieri una storica intesa sui migranti. Firmato un nuovo accordo tra i 27 Paesi dell'Ue dopo una lunga giornata di trattative serrate in Lussemburgo. L'intesa è arrivata - si legge sul Corriere della Sera - con voto a maggioranza qualificata: contrarie Polonia e Ungheria, astenute Malta, Lituania, Slovacchia e Bulgaria, l'Italia ha votato a favore. Sia chiaro, si tratta della posizione negoziale del Consiglio che poi dovrà trattare con il Parlamento Ue, ma sono sette anni che gli Stati membri discutono senza trovare un’intesa. I due regolamenti puntano a rafforzare la responsabilità a carico dei Paesi di primo ingresso (resta in vigore Dublino e la responsabilità dei migranti arrivati è dello Stato di primo arrivo per 24 mesi) ma anche a rendere obbligatoria la solidarietà da parte degli altri Paesi con tanto di numeri stabiliti. Ma attenzione, basterà pagare 20mila € a persona per non accogliere la quota di ricollocamenti spettante. Soldi che finiranno ad un fondo condiviso per aiutare i Paesi di provenienza.

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I ricollocamenti - prosegue Il Corriere - non saranno obbligatori, è previsto però un contributo finanziario. L’ultimo ostacolo da superare era la divergenza tra Germania e Italia sulla definizione di Paese terzo "sicuro" per i rimpatri dei migranti non ammessi all’asilo e i criteri di "connessione" con quel Paese. Il testo sul Patto per le migrazioni e l'asilo introduce infatti la novità della procedura accelerata alla frontiera per esaminare le domande dei migranti che hanno minori possibilità statistiche di ottenere lo status di rifugiato. La premier Giorgia Meloni ha spiegato che "quando noi non riusciamo a reggere i flussi migratori, in qualche modo il problema diventa di tutti" e si è detta "soddisfatta" della missione di domenica in Tunisia con la presidente della Commissione Ue von der Leyen e con il premier olandese Rutte.

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