Roma, rifondazione leghista: Salvini sceglie Bordoni per lo scacco a destra

Via il fedelissimo Durigon, Salvini promuove il romanissimo Davide Bordoni alla guida della Lega di Roma e del Lazio. Chi è e cosa fa già al Ministero

Davide Bordoni e Matteo Salvini
Roma

La parabola della Lega a Roma sta tutta nei numeri: alle Europee del 2019 era addirittura il secondo partito dopo il Pd, poi il crollo alle Comunali a sostegno di Michetti con uno scarso 6% e una ripresina alle ultime regionali dello scorso febbraio di poco sopra Forza Italia. Così dopo anni in cui il partito è stato nella meni di Claudio Durigon, il sottosegretario cede lo scettro e affida la rinascita a Davide Bordoni.

L'incarico per un ex Dc che nel tempo è passato dall'apertura del primo Club di Forza Italia a Ostia, poi consigliere municipale e quindi presidente di Municipio per arrivare all'assessorato alle Attività Produttive nella Giunta Alemanno è da brivido: con la forza che dovrebbe arrivare dalla vicinanza col ministro Matteo Salvini, il supporto degli assessori regionali Ciacciarelli e Baldassarre e il presidio al Comune di Roma in compagnia di Fabrizio Santori, Davide Bordoni (soprannominato affettuosamente muro di gomma per la sua imperturbabilità di fronte a ogni evento), ha in mano l'asso per riportare la Lega “alla romana” verso obiettivi importanti.

Al Ministero con Salvini è il collettore delle istanze del Lazio sulle Infrastrutture

Intanto lavora da mesi fianco a fianco con Salvini con un incarico di peso: è il collettore per Roma e il Lazio di tutte le istanze dei territori in tema di infrastrutture e mette la sua penna in ogni progetto in fieri: dall'infinita autostrada Roma-Latina, sino alla Viterbo-Orte-Civitavecchia ma anche sulla metro Romana. Insomma, non c'è progetto sviluppato, incagliato e comunque in divenire anche con i fondi del Pnrr che Davide Bordoni non vede passare sul suo tavolo. Un uomo scaltro avrebbe la possibilità di costruire una sorta di impero elettorale, per chi viene dalla migliore scuola Dc ed è passato in Forza Italia per chiudere il cerchio con la Lega, l'operazione è di quelle possibili.

Obiettivo: portare il "buon governo del nord" anchea Roma

Il vangelo leghista ha un capitolo a parte dedicato a Roma: l'obiettivo è quello di portare un “vento del nord” ispirato al “buon governo delle regioni a trazione Lega” anche a Roma con un'iniezione di efficienza e concretezza tale da combattere e forse sconfiggere i burosauri che impediscono al Paese di decollare, anche col portafogli rigonfio di soldi che arrivano dall'Europa. Matteo Salvini ha ringraziato il fedelissimo Claudio Durigon che ha “curato” il partito a livello regionale e ha guardato Bordoni: “La Lega e' in salute e in crescita da Sud a Nord. Nel Lazio siamo determinati a essere sempre più protagonisti".

Le grandi manovre per le Europee

Traduzione: alle Europee del 2024 “devi fare meglio di Durigon e continuare a mordere ai polpacci Gualtieri”. Perché, in fondo in fondo, il centrodestra culla un sogno: quello che il sindaco di Roma possa mollare prima della scadenza. E come amano dire i romani: “Poi si svegliamo tutti sudati e si accorgono che l'attesa alla fermata del bus si è trasformata in un fanta film”. Scritto dopo: non fate sapere a Matteo Salvini che Bordoni ha il sangue mezzo giallo e mezzo rosso.

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