Rossi, Ugl: "Giubileo ed Expo 2030 a rischio se Gualtieri non cambia passo"
Il segretario Ugl di Roma e provincia attacca il Campidoglio: "Rifiuti, decoro e sicurezza peggio che con la Raggi"
Ermenegildo Rossi, da cinque anni alla guida dell'Ugl di Roma e Provincia, traccia un bilancio del suo mandato che andrà a rinnovo il prossimo 19 luglio. E lo fa toccando tutti i temi che uniscono il sindacato all'amministrazione, ai cittadini, al mondo del lavoro e al futuro di Roma.
Dal Giubileo ad Expo: “tante sfide a cui la Capitale sta rischiando di arrivare impreparata”. Ci faccia un'istantanea del suo lavoro in questi cinque anni di mandato.
“In Ugl Roma abbiamo creato una squadra coesa. Dove tutti hanno i ruoli e competenze specifiche. Dove regna sovrano il confronto e la condivisione. Il tutto con il solo scopo di tutelare i lavoratori e di far crescere e migliorare la nostra città”.
E' stato eletto segretario durante l'era Raggi, oggi in Campidoglio c'è Gualtieri: cosa è cambiato?
“Con i Cinque stelle la città si è completamente fermata, non ha puntato a uno sviluppo e non c'è stato il coraggio di intraprendere sfide importanti, penso alle Olimpiadi, per incapacità gestionale. I romani lo hanno capito e per questo hanno voluto voltar pagina con Gualtieri. Mai mi sarei immaginato però che la situazione potesse addirittura peggiorare”.
Cioè?
“Stiamo vedendo e assistendo a un disastro totale. Rifiuti, decoro, commercio, sicurezza, viabilità sono a livelli dell'era Raggi se non peggio. Si è voluto puntare tutto sul termovalorizzatore, che comunque non sarebbe operativo prima del 2026, senza pensare a un'alternativa. E ora che i ricorsi rischiano di far saltare il piano inceneritore ci si trova senza un piano b e con la città totalmente invasa dai rifiuti. Ma a Roma, è evidente, che la linea di comando non sta funzionando. Prendiamo ad esempio il decoro, non si era mai visti marciapiedi, aiuole e parchi con l'erba tanto alta neanche ai tempi delle caprette che la raggi voleva utilizzare come falciatrici. Assistiamo al dilagare di abusivismo commerciale per non parlare poi della sicurezza. A Roma ci sono delle zone tipo Bronx anni '70. Davanti a un simile scenario mi terrorizza l'idea di appuntamenti chiave per la Capitale come l'Expo 2030 e soprattutto il Giubileo”.
Secondo lei Roma riuscirà a battere Riad per Expo?
“Con una città ridotta come oggi anche il più inguaribile degli ottimisti, e io lo sono, non scommetterebbe un euro sulla vittoria finale. Ma sinceramente mi spaventa di più l'appuntamento con il Giubileo”.
Perché?
“Non c'è programmazione, manca una reale cabina di regia per governare i cantieri e soprattutto sul fronte mobilità non si sta pensando alla gestione dei flussi turistici. Ancora si permette ai bus turistici di arrivare nel cuore della città, sostare a piazza Venezia e di mandare in tilt il traffico. Figuriamoci quando arriveranno carovane di pellegrini cosa succederà. Servirebbero parcheggi di scambio dove scaricare le comitive che poi, con un servizio di trasporto veloce, potrebbero arrivare nei luoghi chiave della città. In tutto il mondo è così. A Roma no”.
Cosa manca a Roma?
"Manca la volontà e il coraggio di far scelte anche impopolari. Poi c'è un divario abissale tra pubblico e privato. Il Comune dovrebbe esser al servizio dei cittadini e invece è il primo nemico. Si dovrebbe puntare fortissimo sulle piccole e medie imprese che sono il vero motore dell'economia e invece si affossano con tassazioni, e penso a quella sull'immondizia, mostruose a fronte di un servizio che è sotto gli occhi di tutti".
Avete avuto un confronto con l'Amministrazione?
"Mi sarebbe tanto piaciuto ma quello che si era proposto come il sindaco di tutti, che ascoltava tutti e che non lasciava indietro nessuno... non ha mai ascoltato nessuno. Abbiamo atteso un anno e mezzo, ora basta. E' finito il tempo degli annunci. Roma merita di più. Molto di più”.
(F. Pas.)