Affari di Genio
Avere voglia di vivere: una storia vera

Lo avevano condannato già da piccolo. Due mesi e la signora morte se lo sarebbe portato via. Se sei un bambino di otto anni è difficile dimenticare gli effetti, gli affetti, lo sguardo e il senso di smarrimento. E, soprattutto, il dolore. Invece poi.
Invece poi accade che quella malattia, la chiamano neoplasia, se ne va via. E tu resti. E la signora morte si affranchi da te. E per i lidi restanti della tua esistenza ti porterai per sempre dentro quell'esperienza. Tanto forte da risuonare continuamente dentro la mente. E nel cuore.
Può succedere così che i cambiamenti che ti attraversano, ti portino ad incontrare mondi nuovi. Compreso quelli dell'apprendimento. Con cui non socializzi subito. Troppi pensieri per la testa. Troppe ragioni per non andare fino in fondo con la propria convinzione. E allora magari lasci.
Per cercare una méta sconosciuta. Di nuovo. Invece il destino ti fa, giocherellone, uno scherzo e ti riporta al punto in cui avevi lasciato. E, come per magia, tutto si assottiglia, tutto si ricompone. Ogni pezzo del mosaico ritrova la sua esatta collocazione. E quel corso inizialmente ostico, all'improvviso avvera quel cambiamento. Lo rende carne viva. Trasformando il desiderio in realtà. Atteso. Auspicato. E il disordine apparente, declina sé stesso con rinnovato vigore, trasformandosi in un' espressione di rigore, di giustapposizione; tanto da meravigliare lo stesso ricercatore della felicità.
In aula il rendimento cambia, e quello stato cognitivo offuscato diventa all'improvviso chiaro. Di nuovo, la zampata del destino. Costruito con l'arma della passione e della volontà, della voglia di cambiare, ciò che prima non arrivava alla mente ( e al cuore) all'improvviso zampilla, in un' allegra scintilla di luce dove ogni passo ritrova un senso e la comprensione pare non averti lasciato mai.
È la voglia di vivere. Il desiderio di costruire la propria mappa dell'esistenza. Passo dopo passo. È il DNA di Genio. Non smette mai di crescere. Si alimenta della passione, della volontà di superare tutti gli ostacoli, di andare oltre sé stessi per arrivare al traguardo. E quando si cade, ti aiuta a rialzarsi. Un uomo, una persona, non è mai da sola, quando rimane accanto a sé stesso.
È successa davvero, questa storia dolorosa e allo stesso tempo piena di meraviglia e d'amore. La persona è ancora lì, più felice che mai. Ancora s'interroga: "Perchè proprio a me?"
Poi, la scelta. Condividere il dolore per trasformare la tànatos in eros. E il destino si è compiuto. Le carte, sul tavolo della vita, sono cambiate. Noi, con lui.
Max Rigano