L'avvocato del cuore
Indagini patrimoniali ai tempi del virus. Se la coppia scoppia...
Su Affaritaliani.it risponde l'esperto in materia
Avv. Andrea Gazzotti - Studio Legale Bernardini de Pace
“Non ce la faccio più: finita questa tragedia sociale devo separarmi: riuscirò ad avere una tutela economica per me e i figli ?? Mio marito mi avrà detto tutto della sua situazione patrimoniale ??”
Le convivenze forzate stanno facendo emergere molte situazioni di crisi nelle famiglie, il dato appare ormai certo. Questi mesi di forzata permanenza tra le mura domestiche portano alla luce – purtroppo – molte fragilità, anche nei sentimenti, che non potranno essere risanate.
Così, sempre più spesso, ci vengono richiesti consigli in relazione al come potersi preparare a una separazione “post covid”.
In questo contesto, accelerato dalla pandemia, preponderante appare l’aspetto economico, e non solo perché le famiglie stanno subendo la crisi sociale generata e in atto e la fine della quale sembra ancora lontana, ma anche perché il continuo confronto di coppia dentro la “prigione domestica” fa sorgere molti dubbi sulla situazione economica dell’altro.
Così, la volontà di separarsi conduce alle domande: “ quali problemi eonomici avrò nel futuro dopo la separazione??” “Mio marito possiede beni di cui non sono a conoscenza??”
E’ quindi necessario poter avere consapevolezza delle risorse finanziarie che può avere il coniuge, soprattutto nell’ottica di ricevere un giusto assegno di mantenimento per sé e/o per la prole.
Al di là delle indagini patrimoniali che legittimamente si possono richiede alle agenzie di investigazione a ciò autorizzate (al momento bloccate nel loro lavoro), che implicano tuttavia costi, un valido strumento sembra essere la richiesta all’Agenzia delle Entrate di poter accedere alla documentazione fiscale/reddituale e patrimoniale del coniuge.
Negli anni, la giurisprudenza dei Tribunali Amministrativi e del Consiglio di Stato, investiti del tema a fronte di dinieghi dell’Agenzia delle Entrate, è stata piuttosto ondivaga, con decisioni confliggenti.
Negli ultimi tempi, tuttavia, sembra andar consolidandosi l’idea per la quale sia prevalente il diritto all’accesso agli atti amministrativi piuttosto che l’interesse alla riservatezza del singolo, quando l’accesso sia esercitato prospettando l’esigenza della difesa di un interesse giuridicamente rilevante (specie se questo interesse afferisce al diritto di mantenimento di un minore).
Sebbene la quasi totalità di pronunzie riguardino l’esistenza del diritto all’accesso agli archivi dell’Agenzia delle Entrate nella pendenza dei giudizi di separazione (ciò vale anche per i divorzi), sembrano aprirsi spiragli tecnici affinchè sia possibile ottenere tali informazioni anche in via preventiva, proprio al fine di esercitare quell’interesse riconosciuto dall’ordinamento giuridico.
Nella speranza mai vana di trovare un‘intesa per la separazione, sarà allora importante valutare la possibilità di ottenere informazioni dettagliate dalla Pubblica Amministrazione sulla reale capacità economica, reddituale, patrimoniale e finanziaria del coniuge, al fine di ben valutare i contenuti dei possibili accordi, ovvero per predisporre la miglior difesa in un conflitto giudiziale.
Insomma, se la coppia scoppia, sperare nel meglio preparandosi al peggio.