L'avvocato del cuore

Nozze per ottenere la cittadinanza. Ma questo tipo di matrimonio è valido?

di Avv. Marzia Coppola*

La simulazione di matrimonio

“Gentile Avvocato, ho appreso da un’amica che ha sposato un ragazzo extracomunitario solo perché lui potesse ottenere la cittadinanza italiana. Ma questo matrimonio è valido? Cosa prevede la legge?”
 

Nelle favole ci si sposa per il “per sempre insieme”. Nella realtà ci si sposa anche, ma non solo e non sempre, per amore. L’esperienza dimostra, infatti, che le ragioni che portano due persone a unirsi in matrimonio sono moltissime e capita che la coppia scelga di sposarsi nascondendo un fine ben diverso dal voler trascorrere la vita insieme.

Per esempio, ottenere il permesso di soggiorno, accontentare i desideri dei genitori, nascondere l’omosessualità, conseguire benefici fiscali e così via.

I coniugi potranno decidere di recitare la parte del marito e della moglie per tutta la vita anche se, magari, ognuno avrà una “vita parallela”, interessi e impegni non condivisi con l’altro. Oppure le parti potranno addirittura decidere - fin dal primo momento - che si tratta di una vera e propria finzione solo ed esclusivamente volta a ottenere qualcosa (come, per esempio, la cittadinanza).

È necessario, per chiarezza, distinguere l’ipotesi di matrimonio civile da quello religioso perché quando si vuole far valere la “finzione” di quella celebrazione, ci sono conseguenze differenti nell’uno e nell’altro caso. 

Infatti, se marito e moglie celebrano il matrimonio civile, prima ancora di pronunciare il “sì lo voglio”, potranno mettersi tra loro d’accordo per annullare le nozze. Si tratta del matrimonio simulato e, questa celebrazione, è valida a tutti gli effetti con la particolarità che le parti già hanno deciso che, dopo un certo periodo di tempo (comunque non oltre un anno), l’unione sarà annullata. Il finto marito e la finta moglie non saranno tenuti alla fedeltà reciproca, al sostegno materiale e morale e così via. Addirittura, la legge impone alla coppia, affinché possa essere fatta valere la simulazione, di non “aver convissuto come coniugi”.

Ben diversa, invece, l’ipotesi di matrimonio concordatario. In questo caso non è possibile simulare il matrimonio nel senso di organizzarsi per farne dichiarare la nullità dopo un certo periodo di tempo. Questo perché uno dei requisiti fondamentali e caratterizzanti le nozze concordatarie è quello di considerare il matrimonio come indissolubile, perpetuo, per sempre. Non è possibile, quindi, immaginare – ancora prima di sposarsi – che questo possa finire. Al più, qualora uno dei coniugi dovesse sposarsi con l’idea di avere comunque una via d’uscita dal matrimonio, si parla di “riserva mentale” che non comporta l’annullamento delle nozze. Può, invece, essere causa di nullità ossia di una pronuncia da parte del tribunale ecclesiastico che sancisce che quel matrimonio sia nullo (ossia mai esistito) proprio perché carente di uno dei requisisti indispensabili richiesti dalla legge affinché il matrimonio religioso sia valido.

In conclusione, gentile Signora, giuridicamente, il matrimonio che la Sua amica ha contratto è valido. Per uscirne, e se si tratta di matrimonio civile, si potrà far valere la simulazione (sempre che non sia passato più di un anno dalla celebrazione) che comporterà l’annullamento delle nozze. Se si tratta di matrimonio concordatario potrà, intanto, procedere con la separazione e il divorzio in sede civile. Poi potrà anche chiedere la dichiarazione di nullità al tribunale ecclesiastico dimostrando che le parti non intendevano rispettare il requisito della perpetuità del matrimonio posto che desideravano solo ottenere la cittadinanza italiana del coniuge straniero.

*Studio legale Bernardini de Pace