Buonasanità

Personale ko e violenza: medici impotenti di fronte a un sistema al collasso

di Giusi Urgesi*

Ambulanze ormai eccezionalmente col medico a bordo, violenze fisiche sempre più frequenti e politica silente: noi "eroi in corsia" abbandonati e amareggiati

Ecco come funziona la sanità in Italia: su Affari la testimonianza in diretta da un medico di Pronto soccorso

Come dal nome del mio blog "BUONASANITÀ" su Affaritaliani.it, per me uscire da uno dei tanti turni di notte di un Pronto Soccorso di provincia, quello del "Perrino" di Brindisi con la coscienza a posto è prerogativa, ma non esclude l'amarezza del dover assistere impotente all'ennesima morte di chi dopo lunghi trasporti in ambulanze 118, sempre più arriva moribondo per inaccettabili e innegabili falle del sistema sanitario attuale. Ambulanze ormai eccezionalmente col medico a bordo perché la carenza di professionisti dell'emergenza è quotidianamente sotto gli occhi di tutti a livello nazionale. E d'altronde perché sacrificarsi e rischiare quando a fare altro si guadagna di più in soldi e salute fisica e mentale?

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Ambulanze costrette a bypassare ospedali più vicini ormai declassati, "sonnolenti" e per questo avviati ad ulteriori ed infinite inevitabili chiusure. E dunque ambulanze che convergono in massa verso i pochi pronto soccorsi sopravvissuti, ormai al collasso, con assenza di barelle e carenza di personale medico e paramedico, costretto ad assentarsi periodicamente pur di avere un attimo di respiro nelle proprie vite private fagocitate da un sistema che non perdona e non dà tregua. Un sistema disumano voluto dall'alto, dai tanti signori politici che spavaldamente, alla chiusura di tanti ospedali utili alle provincie, avevano promesso la concomitante apertura di poli di eccellenza che li avrebbero egregiamente sostituiti.

Anni trascorsi invano nell'attesa di queste fantasmagoriche aperture non ancora attuate....come se i pazienti fossero numericamente diminuiti in concomitanza con gli ospedali. Una Sanità che vira sempre più verso la privatizzazione dove ti curi e sopravvivi solo se sei ricco. Che bella parola la "prevenzione", quella basata sulla diagnosi precoce di tumori ed altre gravi patologie possibili ormai da attuare in breve solo se puoi permetterti a caro prezzo una Tac o una Risonanza magnetica o altro in pochi giorni. L'alternativa per chi non può economicamente è attendere infiniti mesi o anni, dove il sospetto di un tumore si traduce in metastasi che portano inevitabilmente alla morte, nell'attesa di eseguire un esame strumentale che per onesti contribuenti di una vita dovrebbe rappresentare il sacrosanto diritto alla salute.

Ma quale diritto? Gente disperata e sfiduciata che non ha altra via di scampo che affollare quei pronto soccorsi residui, considerati anche le falle della medicina territoriale. Ed ecco le principali vittime degli ormai inaccettabili tagli alla sanità. I pazienti che non sanno a quale santo rivolgersi, ammassati in maniera disumana, come bestie in piedi anche per decine di ore pur di ottenere una visita ed un esame strumentale per loro impossibile altrimenti....e noi medici e paramedici costretti in pochi ad affrontare in un solo turno centinaia di disperati inferociti per le attese fino ad estremi casi di violenza fisica, accusandoci di negligenza ed imperizia, quando le uniche vere mancanze risalgono alle decisioni di quei vertici che da troppo tempo ormai hanno deciso la morte di tanti! Già la morte di tutti quei pazienti giunti ormai terminali o nell'attesa di quei posti letto negati per giorni trascorsi su scomode barelle a causa  della chiusura scellerata di quegli ospedali che tutelavano dignitosamente la salute dei propri cittadini.

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La morte di quei pazienti fonte per noi sanitari di inevitabile frustrazione ed impotenza, pur sapendo tanti di noi a fine turno di aver compiuto il proprio dovere. Cari politici, dal caldo delle vostre "poltrone", date un segno se ci siete! E siccome i racconti non vi bastano, venite a trascorrere un turno seduti al nostro fianco, senza ovviamente fare nulla, ma assistendo alla fatica fisica e mentale, all'amore indefesso per la professione che tanti di noi mettono al primo posto di vita e spesso a costo della propria vita! Cari politici, almeno una notte anziché trascorrerla al sicuro nel vostro caldo letto, venite a stare con noi....e magari capirete!

*medico e autrice del blog di affaritaliani.it "Buonasanità"