Buonasanità

Tatuaggi pericolosi, non solo per l'inchiostro. Ma è boom. Ne vale la pena?

Giusi Urgesi

Un simbolo con un valore affettivo speciale può giustificare un segno indelebile sulla propria pelle, sottovalutandone le reali conseguenze?

Ma davvero l'inchiostro dei tatuaggi e' dannoso come tanto se ne parla in questi giorni?
Da uno studio di un team di scienziati tedeschi e dell'Esrf, il Sincrotrone europeo di Grenoble (Francia), sarebbe emerso che l'inchiostro dei tatoo non resta inerte nella sede della pelle colorata, ma gli elementi che lo compongono si staccano e viaggiano nel corpo sotto forma di micro o nanoparticelle fino ai linfonodi che si colorano con lo stesso colore dei tatuaggi.
 
In effetti finora molta importanza e' stata data alla scelta di centri che utilizzino aghi sterili monouso, trascurando la composizione chimica dei colori, la maggior parte dei quali contengono oltre a pigmenti organici anche conservanti e contaminanti come il nichel, il cromo, il cobalto, il manganese, il biossido di titanio.
 
L'obiettivo successivo dello studio sara' evidenziare eventuali problematiche di salute conseguenti alla diffusione di tali sostanzeIl tatuaggio e' una tecnica di decorazione pittorica eseguita nella maggiorparte dei casi con un ago attraverso il quale si introduce dell'inchiostro nella pelle. Il risultato e' un disegno che, a seconda della miscela, puo' essere permanente o temporaneo.
 
Il pigmento semi-solido dei tatuaggi viene incorporato dalle cellule del derma della pelle che lo trattengono in modo permanente.
 
Spesso pero' ci si ricrede nei confronti di un tatuaggio e il trattamento più efficace per la rimozione, pur se il più costoso, consiste nell'uso del laser che vaporizza solo le cellule cutanee annerite, senza sanguinamento ne' dolore. Non residuano cicatrici, ma il nuovo strato di pelle potrebbe avere una colorazione diversa da quella circostante.
 
Tecniche alternative di rimozione solo la dermoabrasione, la crioterapia, il peeling chimico con acido tricloroacetico, l'elettrodermografia che utilizza corrente ad alta frequenza per la disgregazione dei pigmenti contenuti nella pelle.
 
Controindicazioni ai tatuaggi sono malattie e nevi della pelle, predisposizione alle allergie, fotosensibilita', disturbi della coagulazione o tendenza alle emorragie, diabete, anomalie cardiache, condizioni immunodepressive, gravidanze ed allattamento.
 
Un tatuaggio puo' inoltre essere complicato da infezioni batteriche o virali quali l'epatite B e C, il tetano, l'AIDS e le infezioni cutanee da stafilococco.
 
Nei soggetti ipersensibili i pigmenti contenuti nei colori possono persino provocare uno shock anafilattico. Possono inoltre esserci casi di rigetto dell'inchiostro con danno permanente della zona interessata.
 
Ci si chiede dunque come mai, nonostante i molteplici rischi, i tatuaggi diventino sempre più diffusi tra giovani e meno giovani che decidono pertanto di trasformare il proprio corpo in un decorato strumento di comunicazione.
 
Ci si chiede se il ricordo di un evento importante, il nome di una persona amata, un simbolo con un valore affettivo speciale possano giustificare un segno indelebile sulla propria pelle, sottovalutando pero' le reali conseguenze che possono generarsi nel profondo.
 
Ci si chiede se infine infine quei tatoo tanto amati, spesso espressione dell'euforia di un momento, belli e spregiudicati come la gioventu', saranno altrettanto seducenti su corpi avvizziti dalla vecchiaia e....dai ricordi sbiaditi!