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Diffusione delle e-cigarettes: la situazione italiana e quella globale
Le sigarette elettroniche, pur essendo un prodotto molto giovane, hanno ormai raggiunto un livello di diffusione assai elevato in tutto il mondo.
La crescita di questo settore è confermata da molteplici studi statistici come ad esempio quello, recentissimo, curato dal Center for Disease Control and Prevention, relativo agli Stati Uniti.
Nella ricerca in questione è emerso che nella nazione americana il numero di utilizzatori adulti di sigarette elettroniche è cresciuto in modo davvero importante negli ultimi tempi: nel 2017 esso ammontava infatti a 6,9 milioni, mentre nell’anno successivo ha toccato quota 8,07 milioni.
I dati presentati da questa ricerca sono molto significativi non soltanto perché, è evidente, presentano delle cifre davvero altisonanti, ma anche perché riguardano la prima nazione al mondo per uso di sigarette elettroniche sulla base dei dati presentati dalla società di ricerca Euromonitor International.
Il panorama europeo
Nel podio dei paesi più vicini al cosiddetto mondo “svapo” figurano anche il Regno Unito, che occupa il secondo posto, e l’Italia, che occupa il terzo: è dunque evidente il fatto che la nostra nazione sia uno dei territori più rilevanti per quel che riguarda la commercializzazione di questi prodotti.
Nonostante questo, c’è chi ritiene che il mondo dello svapo in Italia abbia negativamente risentito delle politiche nazionali che hanno riguardato il settore negli ultimi anni.
Euromonitor International ha evidenziato il fatto che nel 2015 l’Italia occupava una posizione ancor più lusinghiera in questa graduatoria, trovandosi al secondo posto; nell’anno in questione il Regno Unito risultava essere il terzo consumatore di svapo su scala mondiale, dunque la sua posizione e quella dell’Italia erano invertite rispetto a quelle odierne.
Senza addentrarci oltremodo in aspetti giuridici, possiamo sottolineare che negli scorsi anni la legislazione italiana ha posto diversi “paletti” al settore, i quali non hanno di certo contribuito alla sua crescita: sono state soprattutto le elevate imposte e le limitazioni commerciali a contenere il pur evidente boom che ha riguardato le sigarette elettroniche.
Bisogna tuttavia rilevare, da questo punto di vista, un’importante inversione di tendenza che potrebbe favorire l’ulteriore crescita di questo settore in Italia.
La regolamentazione
La commercializzazione di sigarette elettroniche e prodotti affini in Italia, la quale è regolamentata dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli, ha recentemente visto ridimensionare la pressione fiscale che la riguarda, e questo è un fattore di indiscussa rilevanza.
È cosa nota il fatto che oggi, oramai, la grande maggioranza degli acquisti vengano effettuati online, di conseguenza è molto importante anche il fatto che siano state debellate alcune limitazioni riguardanti il commercio elettronico.
Oggi, in Italia, anche le imprese private possono vendere prodotti svapo attraverso il web, a condizione che gli acquisti di articoli contenenti nicotina vengano eseguiti rigorosamente da utenti maggiorenni: da questo punto di vista la legge è intransigente, difatti in tutti gli e-commerce regolarmente autorizzati, come ad esempio svapostore.net, tale disposizione è specificata in modo chiaro in homepage.
Ci sono dunque tutte le condizioni affinché il settore svapo possa crescere ulteriormente nel nostro paese, magari riconquistando il secondo posto su scala mondiale per quel che riguarda appunto la diffusione di sigarette elettroniche e affini.
È innegabile il fatto che le scelte legislative influiscano non poco sulla diffusione di questi prodotti nelle varie nazioni: in molti paesi africani le politiche sono tutt’altro che favorevoli allo svapo, dal momento che nei loro territori le colture di tabacco rappresentano una delle economie più importanti, un esempio opposto è invece quello della Francia e di altre nazioni europee, dove si stanno attuando una serie di campagne mirate a ridurre l’utilizzo delle sigarette tradizionali al fine di preservare la salute dei cittadini, anche attraverso un aumento dei prezzi.