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Ogni mattina un inglese si sveglia ma non correrà più forte del leone italiano

L'opinione di Gabriele Di Marzo

Perché se ogni mattina, in Africa, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone per non essere mangiata, è anche vero che i leoni difficilmente si estingueranno. Alla fine, molti di loro, hanno semplicemente corso più veloce della gazzella. In ogni gara sportiva, un inglese che incrocia un italiano, sa che dovrà fare gli scongiuri per non arrivare secondo. Ma se la coppa di Wembley torna a Roma e a Tokyo risuona l’Inno di Mameli, l’unico viaggio possibile, per i britannici, è proprio in Italia. A Napoli, per un vasto rifornimento di cornetti portafortuna.

La scaramanzia è, per un meridionale come me, la sesta marcia della vita. Perché anche se non è vero, io nel frattempo ci credo. E lo stesso converrebbe fare anche ai britannici. Perché alla fine basta anche un centesimo di secondo, o un rigore parato. Per perdere loro, per vincere noi. Oppure basterebbe chiedersi quanti chili di pastasciutta, valgono, esattamente, un centesimo di secondo? Solo per mangiarla e spero, patriotticamente, non per cucinarla. Perché il ketchup va si usato, ma solo sulle patatine. Se gradito.

Tanto insegnano le corse dei cavalli. Al fotofinish è il musetto che arriva un centimetro prima dell’altro a vincere la corsa. Con relative polemiche che ne conseguono. Proprio come noi. Senza cavalli ma con questo strano vizio di battere gli inglesi. Di farli arrivare secondi. Con gusto ma neanche per puro caso. Che poi, non ho confessato prima, sono dicotomicamente scaramantico e cristiano. E quindi, il solo caso, non può essere l’unica risposta. C’è qualcosa di più.

Ma ci sono anche le polemiche, come sempre. E il dislike va a loro, il pollice inverso lo meritano non solo quelli che volevano rigiocare la finale europea di Wembley, senza sapere che tra caso, volontà superiore e bravura, il risultato non sarebbe cambiato. Ma anche coloro che criticano le scarpe del nostro campione olimpico nei 100 metri piani, Marcell Jacobs. Oppure lo accusano di presunto doping.

Non sapendo, in verità, che quella è solo pastasciutta. Calata in pentola solo quando l’acqua bolle davvero. E con il divieto assoluto di ketchup. Francesi ed inglesi, rispettivamente, sono avvisati. Io vado giù di amatriciana. Non corro, forse ingrasso, ma è troppo buona.