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Il complottismo è stolto ma lo è di più chi accetta il nuovo ordine delle cose
LAMPI DEL PENSIERO | Più dei complottisti che scioccamente se la prendono con vaccini e 5G, lo è chi pensa che il processo in atto sia del tutto normale
Il complottismo, certo, esiste, se con questa categoria, nel caso specifico, alludiamo a quanti scioccamente ritengono che, in una qualche cabina di regia, un manipolo di soggetti perversi abbia deciso di creare tutto il caos che stiamo vivendo al fine di... “iniettare un vaccino a tutti” o per “introdurre la rete 5G”. La posta in palio, come sappiamo, è assai più ampia e più pericolosa, giacché riguarda una riplasmazione autoritaria del modo della produzione, come diremmo con Marx, o l’introduzione di un nuovo paradigma di governo delle cose e delle persone, come asseriremmo con Agamben.
Sotto questo riguardo, per quanto spesso assai fantasioso, il complottismo resta fondamentalmente stolto, perché sostituisce alla coscienza dei reali rapporti di forza la fantasia di distopie in cui il potere non farebbe altro che divertirsi a fare le cose più assurde. Il complottismo è stolto, dunque, anche se mai, invero, quanto l’atteggiamento di coloro i quali si rifiutano di prendere coscienza del processo in atto e, addirittura, pensano che sia tutto normale e che anomalo sia chi, per converso, sottolinei l’anomalia della nuova situazione che il potere tecnocapitalistico è già, de facto, riuscito a convertire in new normal.
Diego Fusaro (Torino 1983) insegna storia della filosofia presso lo IASSP di Milano (Istituto Alti Studi Strategici e Politici) ed è fondatore dell'associazione Interesse Nazionale (www.interessenazionale.net). Tra i suoi libri più fortunati, "Bentornato Marx!" (Bompiani 2009), "Il futuro è nostro" (Bompiani 2009), "Pensare altrimenti" (Einaudi 2017).