Lo sguardo libero
Caso Suarez, autogol di calciatore e Juve, ma pugnalata a Università italiana
Sarebbe l' ennesima goccia nell’oceano torbido in cui sguazzano furbi e mediocri
La premessa è che sia la giustizia ordinaria che quella sportiva devono fare il proprio iter e che vale il principio di presunzione d’innocenza. Si parla di ipotesi e si spera di essere smentiti.
Tuttavia l’esame farsa, con anticipazione all’esaminando dei contenuti della prova, che sarebbe stato organizzato dall’Università per gli stranieri di Perugia per certificare la conoscenza della lingua italiana del calciatore uruguaiano Luis Suarez per fargli ottenere la cittadinanza italiana per essere acquistato dalla Juventus, è una bruttissima storia che induce tristezza. Comunque vada a finire.
Gravissimo, se fosse vero, il messaggio che, in generale, passa: ci sono persone che eludono la legge, ingannano e godono di privilegi perché sono ricche (ovvio i privilegi della fama esistono e sono giusti, ma nel rispetto della legge). Se fosse tutto vero, se il giocatore avesse accettato la messinscena e la Juventus fosse complice – cosa che la società smentisce e si spera sia davvero così – tutto ciò sarebbe un clamoroso autogol in termini sia di immagine che di credibilità sia del calciatore che della società torinese.
Ciò che fa più male però è che l’ateneo umbro screditerebbe tutta l’Università del nostro Paese. In un momento in cui l’Italia ha meno laureati che in altri Stati, in cui molti giovani con la terza media ambiscono a fare i guru del web, in cui si spara sugli insegnanti e alquanti giornalisti e parlamentari non sono laureati. In un momento in cui c’è bisogno di certificare le competenze, in questa società affluente in cui un salsicciaio può diventare parlamentare (e presto, visto l'andazzo, c'è da scommettere, premio Nobel per la Pace o addirittura per la Letteratura...), la laurea potrebbe/dovrebbe essere un modo, certo non l'unico, per dimostrare tali competenze. Il danno di Perugia sarebbe enorme. L'ennesima goccia nell’oceano torbido in cui sguazzano furbi e mediocri.