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Lo sguardo libero
I mercati auspicano una donna come capo dello Stato: Belloni o Cartabia
Il Palazzo del Quirinale, residenza ufficiale del Presidente della Repubblica

Elisabetta Belloni e Marta Cartabia hanno un profilo di primo piano,  Mario Draghi sta governando bene il Paese 

Nell’elezione del nuovo capo dello Stato, visto lo stallo, perché non fare scegliere ai mercati? È evidente che l’economia e la finanza in un mondo globalizzato come l’attuale siano basilari per la politica. Del resto, il Recovery Fund dell’Unione europea, che per uscire dalla pandemia e per la ripresa investe 750 miliardi di euro scommettendo sulla sostenibilità e la digitalizzazione, ha come terzo suo punto l’inclusione. Insomma… economia è sinonimo di progresso e può essere il riferimento fondamentale della politica – ovvio se c’è una visione.

I mercati, che hanno il pragmatismo nel DNA, seguono i cosiddetti Mega-Trend. Come sa bene chiunque abbia qualche competenza di finanza, i criteri ESG – Environmental (ambientale), Social e Governance sono il Mega-Trend maggiore in atto. In tutto il mondo i fondi ESG hanno conseguito nel 2021 gran parte della raccolta complessiva. È palese che nei capitoli Social e Governance la questione di genere e della inclusione femminile è prioritaria. Una donna sul Colle - per la prima volta nella storia della Repubblica - rappresenterebbe un’ulteriore crescita della reputazione e dell’immagine del nostro Paese in tutto il mondo.

In proposito si fanno i nomi di due candidate di altissimo livello. In ordine alfabetico: 1 - Elisabetta Belloni, diplomatica, già segretario generale presso il ministero degli Affari esteri, oggi - voluta dal premier Draghi - alla guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza presso la Presidenza del Consiglio; 2 - Marta Cartabia, costituzionalista, giurista, accademica, ministro della Giustizia del Governo Draghi.

I mercati, sempre in base al loro pragmatismo, apprezzerebbero se Mario Draghi rimanesse a Palazzo Chigi. L’ex presidente della Bce ha un prestigio e una credibilità incomparabili nello scenario internazionale. L’Italia chiuderà il 2021 con la crescita migliore dell’Ue, con il Pil al +6,3% e forse oltre.  Grazie all’azione del Governo Draghi l’Italia ha già ricevuto a dicembre 25 miliardi di euro di Next Generation EU, entro giugno ne arriveranno altri 20 - degli oltre 191 che spettano al Belpaese che ne riscuoterà di più tra gli Stati membri - a patto che siano rispettati i progetti concordati. Bruxelles è certa che con Draghi ciò avverrà.

C’è anche il tema dell’inflazione, che in Italia ha toccato a dicembre il 3,9%, nell’area euro il 5%, livelli lontani dal 2% di guardia indicato dalla Bce. Per governare tutto questo serve un premier con le competenze di Draghi. A rischio è la fiducia nel nostro sistema Paese da parte sia degli investitori finanziari e istituzionali che delle imprese estere che vogliono aprire attività produttive e commerciali in Italia. I mercati non capirebbero un Draghi che dia indirizzi politici, faccia da arbitro tra i partiti, controfirmi le decisioni prese da altri. E chi – si chiedono i mercati – è superiore o pari all’odierno premier per sostituirlo alla guida dell’Esecutivo italiano, chi attualmente ha il suo prestigio e la sua credibilità?

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