Luca e Paolo, la (faticosa) satira nell'era del Nazareno
La (faticosa) satira di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu nell’era del Nazareno
Com’è difficile far satira nell’era dell’ancora attuale Patto del Nazareno, pur essendo comici di talento come Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu! Pestare i piedi a Renzi – come molti conduttori hanno sperimentato sulla loro pelle – può costare tuttora il posto di lavoro. Soprattutto se ci si propone di dire “quello che il tg ha taciuto” e di smascherare le fake news…
Certo, ci sarebbe sempre l’eterno Berlusconi (che qua e là rispunta anche nel recente programma di Rai 2 condotto dal duo comico) ad assumere il ruolo di punto di riferimento del potere e, quindi, della satira politica. Ma il Cavaliere poco si presta ad essere identificato con i problemi che gran parte degli elettori hanno attribuito al (mal) governo del Partito Democratico negli ultimi anni. Un risentimento che non è certo scemato, come insegnano i dati delle elezioni in Molise avvenute pochi giorni fa. Il bacino del malcontento è, anzi, ancora molto ampio e la comicità potrebbe attingervi a piene mani. Punti di vista.
In questo scenario, fare ironia ‘soft’ diventa molto difficile, anche quando si può contare su mestiere e sensibilità. La striscia quotidiana di “Quelli che…”, in onda dopo l’edizione serale del Tg2 guidato da Ida Colucci offre una propria interpretazione dello Zeitgeist. La trasmissione, non a torto, cerca di capitalizzare gli ascolti del telegiornale offrendo un racconto delle news a volte grottesco, mai volgare, ma che alla fine non provoca sussulti in chi sta a casa. A tenere le redini dello studio troviamo i due volti storici delle Iene e la giornalista Mia Ceran, definita da Carlo Freccero, con ragione, «un talento», ma che forse in questo contesto non si sente pienamente a proprio agio, nonostante i suoi interventi siano sempre mirati e pertinenti.
Per chi non l’avesse mai visto, il funzionamento del format è più o meno questo:
i due anfitrioni introducono la trasmissione elaborando in chiave scherzosa l’attualità più impellente. Segue la conduzione in studio che scimmiotta i tg veri e propri e che viene combinata dagli autori con gag comiche e con servizi giornalistici, qualche volta seri, ma molto più spesso dal taglio surreale. Il tutto condito con ospiti formalmente in collegamento che, spesso, sono politici e opinionisti di peso. Il palleggio tra i tre conduttori può contare anche su momenti frizzanti, soprattutto quando si punzecchiano a vicenda.
Ma siamo lontani dalla crudeltà delle battute di Simona Ventura e Gene Gnocchi dei tempi d’oro (per anni furono conduttori a loro volta del programma nella sua versione domenicale, ndr), in grado per la loro distruttiva causticità di passare il video come pochi. Siamo, altresì, lontani anni luce anche dagli stessi Luca e Paolo protagonisti del Festival di Sanremo 2011, autori ed interpreti di un monologo su Berlusconi ancora oggi molto presente e commentato sul web.
Nulla di male, ognuno ha il diritto di aggiornare il proprio stile. Ma la sensazione è che il pubblico si aspettasse qualcosa di più da questo spin-off dello storico programma di Rai 2. Non potendo, forse, infierire troppo sulla politica, l’auspicio era che dalla favella dello storico duo scaturisse maggiore incisività, magari nel criticare le contraddizioni dell’informazione proprio in una fase in cui il sistema del giornalismo sta attraversando una trasformazione epocale e, per certi versi, anche drammatica.
Sempre apprezzabili, a nostro avviso, le performance di Ubaldo Pantani: prima fra tutte, l’esilarante imitazione di Roberto D’Agostino, sicuramente una delle trovate meglio riuscite della trasmissione insieme a quella di J-Ax. Da mettere a punto le corrispondenze nonsense di Mannucci , che ricordano certe gag di Gianni Ippoliti ma non sempre colpiscono nel segno.
La striscia è una produzione interna Rai (un merito) ma, nonostante le premesse, deve ancora trovare la sua dimensione.
IL SUD ARRABBIATO VOLTA LE SPALLE A LUCA E PAOLO
La striscia quotidiana di Quelli che… dopo il TG – in onda su Rai Due (diretta da Andrea Fabiano) a partire dal 5 marzo 2018 dalle 21.05 per circa 20 minuti – ottiene un’audience media di 1.269.000 spettatori, raggiungendo il 4,7% di share.
Il pubblico è leggermente più femminile (54% del totale) e per l’80% circa composto da individui over 45 anni.
Probabilmente anche per via della conduzione affidata ai genovesi Luca&Paolo, la Liguria è la regione più affine alla trasmissione e fa segnare il 6,6% di share. In generale il programma è maggiormente seguito al Nord, con una media del 5,3% di share. Calabria, Campania e Puglia si assestano tra il 3,5% e il 4% di share, risultando sotto la media nazionale, proprio quelle regioni in cui il voto grillino ha raggiunto vette esorbitanti.
Buona affinità sui target ad alta scolarità: circa il 12% del pubblico è laureato (share 6%) e circa la metà degli spettatori ha un titolo medio-alto (almeno diploma). Lo rivela l’analisi a cura di Anthony Cardamone, a capo del dipartimento ricerche di Omnicom Media Group, in collaborazione con l’agenzia Klaus Davi & Company.
Spigolature
Conferma l’ottimo stato di salute Agorà, condotto da Serena Bortone su Rai Tre (diretta da Stefano Coletta) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 10, con 377.000 spettatori e uno share del 7.5%. Una settimana molto positiva finora per il talk mattutino della terza rete che ha superato anche il 9% di share nelle giornate di lunedì 23 e martedì 24 aprile.
Buoni anche gli ascolti di Tagadà su La7 (diretta da Andrea Salerno), il contenitore quotidiano in onda dalle 14.15 e condotto da Tiziana Panella, che totalizza 510.000 spettatori con il 4% nella prima parte e 384.000 (3.8%) nella seconda. Anche per questo programma una settimana fin qui molto soddisfacente che ha visto il picco martedì con 634.000 spettatori e il 6.4% di share nella prima parte.
Molto bene infine anche la serie animata I Griffin su Italia Uno (rete diretta da Laura Casarotto) che ieri ha convinto ben 889.000 telespettatori raggiungendo il 6% di share e trainando allo stesso tempo gli intramontabili Simpson, in onda subito dopo, che hanno superato addirittura il milione (1.004.000) toccando il 7.1%.