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Infernet, al cinema il film sugli “abusi” del web

Infernet, al cinema il film sugli “abusi” del web
DI ANDREA CIANFERONI
Esce nella sale italiane il film che esplora i gironi infernali del web, con i suoi peccatori, i suoi dannati, le sue vittime. Ossessioni, perversioni, aberrazioni: dal videopoker che diventa una droga per l’imprenditore di successo (interprato da Ricky Tognazzi), al cyber bullismo; dalla prostituzione via webcam alle minacce al sacerdote (interpretato da Remo Girone) ingiustamente accusato di pedofilia. Sono questi i temi di Infernet, lungometraggio del regista agrigentino Giuseppe Ferlito. Tra gli altri interpreti Roberto Farnesi (da cui nasce il soggetto del film) Laura Adriani, Andrea Montovoli, Massimo Olcese, Marco Profita, Daniel Pistoni, Leonardo Borgognoni, Daniela Poggi e Katia Ricciarelli, Viorel Mitu. Ferlito, da anni attivo a Firenze, dove ha creato la scuola di cinema Immagina – autore di film come Femmina e Né terra né cielo, premiato in vari festival italiani e internazionali – affronta il tema sempre più attuale degli abusi nati dal web e poi confluiti nella vita reale di tutti i giorni. Omofobia, cyber bullismo, violenza e dipendenze si incrociano per descrivere l’uso distorto di internet. L’uso distorto della rete racconta come il web possa diventare luogo di sofferenza e sopraffazione. “Il film nasce dalla riflessione – racconta Ferlito – che internet ha condizionato completamente la nostra vita quotidiana, il nostro modo di essere e di pensare. Le persone, specialmente i giovani, spesso non hanno gli strumenti adeguati per difendersi.
A volte pensano di trovare soluzioni a situazioni di disagio dentro la rete e li rimangono intrappolati. I ragazzi giovani non riescono più a distinguere la realtà da ciò che è virtuale. Fanno del male senza avere quella consapevolezza del dolore. Non vivono la sofferenza, il sacrificio, il dolore. Io credo che l’uomo non ha dovuto aspettare l’avvento di internet per mostrare la propria malvagità. Io dico che l’uomo è malvagio da quando è nato.
Homo Homini Lupus. Il mezzo è neutro, bisogno vedere chi ce l’ha in mano e che uso ne fa. Soprattutto ai giovani bisogna dare un codice morale, una forte educazione fin dall’asilo”. Tra i protagonisti il giovane attore fiorentino di origine moldava Viorel Mitu che interpreta uno dei due “bulli” del film. “Per me è stato davvero emozionante – racconta Mitu- essere stato coinvolto in un film cosi con un cast di cosi alto livello che ci ha trasmesso la passione di recitare e grazie a Giuseppe Ferlito che ci ha dato una preparazione artistica che ci ha consentito di sviluppare i nostri personaggi. Io interpreto un “bullo”, che fa un pessimo uso della rete e sfrutta le sue vittime per i suoi interessi. Ha un contatto sia diretto con le sue vittime - a scuola - sia attraverso i social.
La cosa veramente drammatica è che molti di questi giovani sono indifferenti di fronte a questi comportamenti violenti. Secondo me il film non vuole insegnare come usare la rete ma come vivere bene usando la rete”. Il film è stato girato tra Verona e Firenze, ed è stato presentato fra gli eventi collaterali della Mostra del Cinema di Venezia, dove ha ricevuto il Green Movie Award. E’ una produzione indipendente di Michele Calì e Federica Andreoli che hanno finanziato la pellicola con la loro compagnia A.C. Production, da sempre sensibile a tematiche sociali. La pellicola, dopo l’uscita nella sale, sarà immessa nel circuito delle scuole medie e secondarie.