Roma, 19 set. (askanews) - L'emicrania è una patologia neurologica disabilitante che ad oggi resta sotto diagnosticata e spesso non adeguatamente trattata: nonostante il suo impatto sia elevatissimo da ogni punto di vista (umano, sociale ed economico), ancora oggi viene definita una "patologia invisibile". Diverse le cause: su tutte la poca informazione e la difficoltà di una corretta diagnosi e di accesso ad un centro specializzato sul territorio. Ma in questo campo l'innovazione fa passi avanti: l'Agenzia Italiana del Farmaco ha recentemente riconosciuto la rimborsabilità di eptinezumab, primo anticorpo monoclonale anti-CGRP a somministrazione endovenosa, che ha un effetto preventivo dell'emicrania con 4 somministrazioni l'anno.Delle nuove prospettive per il paziente, tra innovazione, ricerca e opportunità normative, si è discusso a Roma in un convegno organizzato da Lundbeck Italia, farmaceutica multinazionale specializzata nella cura dei disturbi del sistema nervoso.Tiziana Mele, Amministratore Delegato Lundbeck Italia: "Lundbeck è un'azienda leader da oltre 70 anni nell'ambito delle neuroscienze. Con l'ultimo lancio di un anticorpo monoclonale per la profilassi dell'emicrania, abbiamo confermato il nostro impegno accanto ai pazienti che soffrono di una patologia invalidante troppo spesso invisibile. Quello che stiamo facendo è di accompagnare il lancio di questo prodotto a un Patient Support Program che consentirà una piena presa in carico dei pazienti".Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'emicrania è la terza patologia più frequente al mondo e la seconda più disabilitante: colpisce circa il 14-15% degli adulti, soprattutto le donne, ma anche i più giovani. E' causa di assenteismo a scuola e al lavoro, comporta difficoltà nelle relazioni sociali e di coppia, può generare solitudine, ansia e associarsi a depressione. L'emicrania episodica è una malattia neurologica ad alto rischio di cronicizzazione se non curata in modo adeguato. Quando poi si presenta in forma cronica, comporta grave disabilità, elevati costi e il rischio di uso eccessivo di farmaci sintomatici.In questo contesto, l'arrivo di anticorpi monoclonali anti-CGRP - e la rimborsabilità stabilita da AIFA - può però cambiare in maniera rapida ed efficace la terapia.Il prof. Piero Barbanti, Presidente dell'Associazione Italiana per la Lotta contro le Cefalee: "Finora l'emicrania si è curata con dei farmaci prestati da altri specialisti, come antidepressivi, antiepilettici, farmaci per l'ipertensione: con l'avvento degli anticorpi monoclonali abbiamo finalmente la possibilità di staccare una delle spine essenziali per il dolore. Qual è il vantaggio della somministrazione endovenosa? Il fatto che funzioni dopo solo alcune ore da quando viene introdotto. Con i vecchi farmaci dovevamo aspettare tranquillamente dai 2 ai 4 mesi per poter vedere un po' di sereno".Grazie ai nuovi farmaci sembra dunque aprirsi una nuova era nel campo delle cefalee, creando le condizioni per trattamenti precisi e personalizzati per la prevenzione dell'emicrania, con miglioramento dell'efficacia e del profilo di sicurezza e tollerabilità.