Culture

La bellezza di Frida Kahlo: sotto la leggenda una grande artista

 

Milano (askanews) - Raccontare un'artista divenuta leggendaria anche per la sua vicenda biografica, attraverso un percorso ricco e a tratti perfino commovente, focalizzato però più sull'importanza storica del suo lavoro artistico rispetto alla notoria mitologia. La mostra che il MUDEC - Museo delle Culture di Milano dedica a Frida Kahlo brilla per il taglio che il curatore Diego Sileo ha voluto dare alla narrazione espositiva."Quello che per me è importante che possa emergere da questa mostra - ha spiegato Sileo ad askanews - è per l'appunto una Frida Kahlo artista, ho tentato di accantonare per un po' il ruolo di Frida come donna o come moglie di Rivera, quindi con tutta una serie di vicende biografiche che conosciamo, per sottolinearla come artista, per sottolineare il suo ruolo straordinario nella storia dell'arte".Più nello specifico, Sileo delinea il modo in cui, senza negare la forza della stessa corporeità sofferente della Kahlo, è però possibile ripensare la sua pittura, andando, come recita il titolo dell'esposizione milanese, "Oltre il mito". "E' un'artista - ha aggiunto il curatore - che ha saputo concentrare su di sé quelle che sono state le principali e più importanti avanguardie europee, quelle che sono state le nuove tendenze americane, ed è riuscita a creare una mescolanza di stili e tendenze, ritrasmettendole attraverso le sue opere in una chiave assolutamente unica e rara".E questo risultato si ottiene ricorrendo agli elementi portanti della mostra, promossa dal Comune di Milano e da 24 ORE Cultura, di cui Sileo ci ha fatto un elenco puntuale: "Attraverso una serie di opere che per la prima volta sono arrivate in Italia e possono essere ammirate per la prima volta nel nostro Paese, attraverso alcune opere inedite che sono state riscoperte in questi ultimi anni e che sono qui in anteprima mondiale e attraverso anche una vasta presenza di materiali d'archivio inediti".Tra dipinti divenuti vere e proprie icone pop, canzoni di Brunori Sas che raccontano i momenti in cui la figura imponente - e ingombrante - di Diego Rivera appare accanto a Frida, restituendoci almeno la sensazione di quel loro grande e complesso amore, la mostra gioca a rilanciare la posta ogni volta, con una maturità espositiva che segna, a nostro avviso, un vertice finora per quanto visto al MUDEC negli ultimi anni. E l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, ha offerto anche un inquadramento della mostra su Frida Kahlo nel più vasto progetto culturale della città, attraverso due grandi filoni: "Ricerca e divulgazione, per fare sì che grandi mostre abbiano una certa qualità di ricerca scientifica, ma anche evidentemente di attrattività divulgativa - ci ha detto l'assessore -. Crediamo che la cultura sia un motore essenziale di sviluppo sociale ed economico e anche un indice di attrattività molto alto. Milano in questi anni sta scalando i ranking internazionali".Accanto alla mostra principale, e anche questo è un elemento metodologico interessante, il MUDEC presenta l'esposizione "Il sogno degli antenati", curata da Davide Domenici e Carolina Orsini, dedicata all'archeologia del Messico come fonte di influenza per l'immaginario di Frida Kahlo. In mostra a Milano fino al 3 giugno.





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