Torino (askanews) - "Le persone corrono, cantano, danzano, si muovono in un certo senso come 'sciami' di uccelli. Sono diversi anni che lavoro su questi movimenti e quando le persone si avvicinano al pubblico raccontano delle loro storie, rispondendo a una domanda semplice: quando hai avuto la sensazione di essere arrivato a qualche risultato, o di avere un senso di appartenenza".Così Tino Sehgal, uno degli artisti contemporanei più importanti e schivi, presenta così la complessa e articolata coreografia, che come tutti i suoi lavori non è possibile documentare, e che arriva in Italia, alle OGR di Torino, per la sua prima personale nel nostro Paese."Sono una specie di regista teatrale - ha detto Sehgal ad askanews descrivendo la propria pratica - ma lavoro anche molto con le strutture dei giochi o degli sport: ci sono le regole, per esempio del calcio, e alla fine io ho il ruolo dell'allenatore".La sensazione, mentre si viene travolti da emozioni intense e complesse grazie all'azione dei performer, è quella di assistere a una forma d'arte completa e nuova, ma l'artista ribadisce che i suoi strumenti sono tradizionali."Io credo che quello che faccio sia molto vecchio, è vecchio e nuovo, mi fa piacere se viene definito nuovo, ma io credo che ci sia un grande valore in queste vecchie forme. Non sono mai stato appassionato di tecnologia e non credo che la tecnologia possa essere più potente di qualcuno che ti guarda negli occhi. Certo la tecnologia può darci oggetti magnifici, ma non saranno mai come qualcuno che ti bacia o che canta proprio per te. E anche certe forme di arte più vecchie possono essere usate in modo molto contemporaneo".