Una grande donna artista in mostra a Roma: Artemisia Gentileschi - Affaritaliani.it

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Una grande donna artista in mostra a Roma: Artemisia Gentileschi

 

Roma, (askanews) - "È qui la forza dei quadri della Gentileschi: nel capovolgimento brusco dei ruoli. Una nuova ideologia vi si sovrappone, che noi moderni leggiamo chiaramente: la rivendicazione femminile". Così il grande semiologo francese Roland Barthes spiegava la portata rivoluzionaria dell'opera di Artemisia Gentileschi, che va oltre le sue eccezionali doti artistiche.Questa straordinaria donna del '600 è la protagonista della mostra "Artemisia Gentileschi e il suo tempo", ospitata a Roma a Palazzo Braschi fino al 7 maggio. L'esposizione raccoglie le sue opere dai musei di tutt'Europa e d'America, ma anche quelle di altri artisti dell'epoca che la influenzarono, Simon Vouet, Cristofano Allori, Felice Ficherelli, Jusepe de Ribera e Giovanni Martinelli, oltre che del padre, Orazio Gentileschi.Cento quadri in tutto, che seguono le tappe della biografia di Artemisia: gli esordi a Roma, l'allontanamento dalla città dopo lo stupro da parte del pittore Agostino Tassi e il processo che segnò la sua vita, gli anni di Firenze, tra il 1613 e il 20, dove incontrò il suo mecenate Michelangelo Buonarroti il giovane, il ritorno a Roma tra il 1620 e il 27 e infine gli anni tardi a Napoli. Fra i capolavori esposti "Giuditta che decapita Oloferne", "Susanna e i Vecchioni", "La conversione di Maddalena", "Giuditta e la fantesca Abra", "L'Aurora".Una figura, quella di Artemisia, che precipitò nell'oblio per poi essere riscoperta ed diventare un'eroina del movimento femminista negli anni '70. La violenza subita da Tassi e il processo che il padre intentò contro lo stupratore - durante il quale la ragazza fu torturata ma mantenne le sue accuse - a lungo hanno fatto passare in secondo piano altri aspetti della sua opera. L'ampio respiro della mostra valorizza non solo il suo ruolo nell'arte del '600, ma anche la sua eccezionale traiettoria di vita. Artemisia Gentileschi ebbe infatti la determinazione per andare avanti malgrado lo 'scandalo' del processo e una difficile situazione economica e familiare, e riuscì ad affermarsi come donna e come pittrice - la prima nella storia ad essere ammessa nel 1616 all'Accademia del Disegno di Firenze - in un mondo dominato completamente dagli uomini.