Martino Cavalli, Senior Consultant di Nirtya ad Affaritaliani.it: “L’algoritmo cambia il paradigma della comunicazione della sostenibilità perché cerca di riportare il tema della sostenibilità in un ambito definito con una metrica precisa, che è poi il linguaggio tipico relativo all’informazione corporate, cioè l’informazione economico-finanziaria applicata a un determinato campo valutabile quantitativamente. Con la sostenibilità purtroppo è più complicato, e noi abbiamo cercato di dare una struttura rigorosa alla comunicazione di questa attività. Per farlo siamo partiti dall’unico esempio esistente in questo momento, ovvero i 17 obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite dell’agenda 2030. Abbiamo creato un algoritmo che ha imparato da un database dell’ONU che cosa sono questi obiettivi e ha imparato a riconoscerli nei testi che gli facciamo leggere. L’ha imparato in inglese perché le Nazioni Unite non parlano italiano, ma siccome l’algoritmo è un bravo studente poi gli abbiamo fatto studiare l’italiano e i criteri ESG. Qui si presenta il fattore più complicato: anche se in Europa si sta cercando di definire almeno i parametri per l’aspetto ambientale, in realtà non ci si sta riuscendo. Continuando nella metafora scolastica quindi, è come preparare un esame senza i libri di testo. L’algoritmo deve imparare a riconoscere quali sono le tematiche ESG e poi darne una valutazione. Questo cambia sostanzialmente il modo di comunicare, perché passiamo da concetti che non hanno confini ben definiti e misurabili a una comunicazione molto più strutturata”.
“I vantaggi per un’azienda dell’utilizzo di questo di algoritmo sono di diverso tipo” aggiunge poi Cavalli. “Innanzitutto è una funzione che può essere utilizzata non solo da chi si occupa di comunicazione, ma anche dai responsabili della sostenibilità e dagli investor relator, visto che i criteri ESG stanno diventando sempre più determinanti nell’allocazione dei capitali, soprattutto da parte dei grandi fondi internazionali anglosassoni, anche loro avranno bisogno di questo tipo di informazione. Cosa consente di fare questo algoritmo? Innanzitutto avere un riscontro rispetto a quello che l’azienda ha dichiarato di volere fare, vedere se sta comunicando e cosa sta comunicando, e se questo corrisponde alle intenzioni dichiarate inizialmente. Poi c’è la facilità della rendicontazione, che riguarda nello specifico i responsabili della sostenibilità, che anziché fare un lavoro manuale piuttosto complesso lo trovano già fatto dall’algoritmo. Infine abbiamo la creazione di contenuti, perché è possibile creare contenuti social e web che corrispondano, tramite un check preventivo, agli obiettivi che l’azienda si è prefissata di comunicare”.