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Come si modifica la Costituzione? Cosa prevede l'articolo 138

Come si modifica la Costituzione? Chi può farlo? Cosa prevede la legge? Scoprilo nel nostro approfondimento

Come si modifica la Costituzione


Con il progetto di riforma in sens presidenzialista è tornato di attualità il cambiamento della Costituzione. Ma come si modifica la Carta?

Il procedimento costituzionale è un procedimento aggravato, e tale procedimento aggravato deriva dalla rigidità della nostra Carta costituzionale stessa. Il fondamento della revisione costituzionale sta nell'articolo 138:

“le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione”.

Ebbene, l’art. 138 Cost. pone accanto alle leggi di revisione della Costituzione “le altre leggi costituzionali”, proprio perché – come si è avuto modo di dire in precedenza – la legge costituzionale non sempre e non necessariamente porta alla modifica della Costituzione.

L’art. 138 Cost. prevede un procedimento aggravato rispetto all’ordinario procedimento legislativo per evitare che la Costituzione venga modificata dalla maggioranza di Governo: infatti, se questa vuole modificare la Costituzione necessariamente dovrà trovare l’appoggio degli altri partiti in seno al Parlamento, affinché si possano raggiungere le maggioranze previste per l’approvazione della legge costituzionale. La Costituzione, infatti, richiede nella seconda deliberazione – che deve avvenire non prima di 3 mesi successivi alla prima deliberazione – la maggioranza dei 2/3 dei membri di ciascuna Camera affinché la legge costituzionale possa essere approvata definitivamente e promulgata dal Presidente della Repubblica, e in pratica affinché la proposta di legge costituzionale possa essere legge a tutti gli effetti.

Il procedimento di emanazione della legge costituzionale - come spiega www.dirittoconsenso.it - si distingue da quello ordinario non solo per le maggioranze, ma anche per i tempi (che sono decisamente più lunghi, dato che la seconda deliberazione può avvenire non prima di 3 mesi dalla prima) ed anche perché vi è un’eventuale partecipazione popolare mediante referendum costituzionale[4].

Ma andiamo per ordine. L’art. 138 Cost. stabilisce che la legge costituzionale viene adottata da ciascuna Camera con due successive deliberazioni. L’ordinario procedimento legislativo, infatti, prevede una sola deliberazione di ciascuna Camera, le quali devono approvare lo stesso testo; all’approvazione segue la promulgazione da parte del Capo dello Stato. L’art. 138 Cost., però, prevede due deliberazioni di ciascuna Camera, e pertanto in tutto le deliberazioni saranno quattro, sul medesimo testo, contro le due del procedimento legislativo ordinario: in pratica, si avranno due deliberazioni per ogni ramo del Parlamento (una per ogni ramo del Parlamento nel procedimento ordinario).

Chi può modificare la Costituzione

Il procedimento di adozione di una legge costituzionale inizia in seno ad una Camera e si avrà la prima deliberazione, la quale è a maggioranza relativa: è necessario quindi che i “sì” superino i “no”. In tale fase, così come nel procedimento ordinario, le Camere possono apportare emendamenti al progetto di revisione costituzionale, e pertanto avrà luogo la classica navetta parlamentare tra Camera e Senato, tante volte quante sono necessarie per ottenere il voto favorevole di entrambi i rami del Parlamento sullo stesso testo.