Coronavirus

Covid, Gismondo: "Anni per uscire dalla pandemia. Scuole chiuse? Grave errore"

Di Alberto Maggi

Covid, intervista di Affaritaliani.it alla virologa Maria Rita Gismondo: "Il vaccino russo Sputnik? Utilizzarlo subito"

"Visto che l'Italia è lunga e diversa, e considerando anche altri valori come quelli economici e psicologici, io continuerei con i lockdown chirurgici e mirati. Piccole zone rosse dove contenere la diffusione del virus. Il lockdown totale sarebbe pesante sotto tutti i punti di vista e alcune regioni, gialle o addirittura bianche, non ne hanno bisogno". Lo afferma ad Affaritaliani.it Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze del Polo Universitario Ospedale Sacco (Milano).

Condivide la chiusura delle scuole? "Assolutamente no, un grave errore. Le scuole chiuse sono fonte di contagio in famiglia e fuori. Non prendiamoci in giro, dove sono i ragazzi con le scuole chiuse? Nei centri commerciali e in giro nelle strade e nelle piazze, spesso senza mascherina. Io, al contrario, avrei creato tempi più lunghi nelle classi, proprio perché le scuole sono luoghi sicuri e controllati", spiega la virologa. Utilizzerebbe il vaccino russo Sputnik? "Sì, subito. O meglio, non appena avrà superato le valutazioni dell'Ema. Il vaccino russo utilizza una tecnica molto nota che conosciamo da tempo su altri vaccini in circolazione. Non vedo alcun problema".

La Gismondo poi gela chi si aspetta di uscire presto dalla pandemia. "Solo tra qualche anno ne usciremo, purtroppo bisogna dire la verità. I lockdown, per moltissimi motivi, non riescono a frenare più di tanto la diffusione del virus, e poi vaccinare il mondo intero, al di là delle promesse che sentiamo da un anno, non è certo un gioco da ragazzi. E' solo un'utopia l'idea che sia sufficiente vaccinare il mondo occidentale, visto che viviamo in una società globalizzata. Serve una campagna di vaccinazione globale, altrimenti il rischio è che il virus, uscito dalla porta, rientri dalla finestra. Il tutto senza dimenticare che servono miliardi di dosi perché gli attuali vaccini valgono 8-9 mesi. Ci vuole un sforzo di produzione grandissimo. Per tutti questi motivi usciremo dalla pandemia solo tra qualche anno", conclude.