Coronavirus

Covid, il 18 marzo e quei morti bruciati a Bergamo: i dubbi sulle cremazioni

l'opinione di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

Da Antigone noi occidentali ci prendiamo cura dei defunti, ci son voluti Conte e Speranza per abrogare con atti amministrativi il rispetto dovuto ai cadaveri

Quantomeno per le prime due settimane di marzo 2020, di protocolli governativi da utilizzare negli ospedali non ce n’erano. Tutto fu lasciato al sacrificio di medici, infermieri e operatori socio-sanitari. I primi decessi avvennero addirittura a causa di un uso scorretto dei respiratori polmonari, frutto anche della situazione inedita, tant’è vero che la necessità di somministrare l’eparina fu compresa solo dopo qualche settimana, così come anche la drammatica confusione sugli anti-infiammatori: prima non servivano a niente, poi sono stati inseriti nei protocolli sia per le cure ospedaliere che per quelle domiciliari (la famosa pratica “tachipirina e vigile attesa”).  Molti i morti, certo di Covid, ma anche di trattamenti e cure inadeguate. Per questo meglio nascondere le tracce.  

Ad evitare autopsie e riscontri diagnostici sui cadaveri fu lo stesso ministro Speranza (ancora oggi titolare del ministero della salute), il quale raccomandò ufficialmente di non fare autopsie. All’art. C, num. 1, dell’ordinanza del ministero della salute dell’8 aprile 2020 si legge testualmente: “Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di Covid-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio”. “Non si dovrebbe”, il condizionale come una specie di avvertimento per tutti gli operatori sanitari e amministrativi. Insomma, bruciate tutto, bruciateli tutti! Anche se una ordinanza è una ordinanza, e la legge sulla cremazione prevede il rispetto della volontà del defunto. Ma che importa,  quei morti sono morti da soli,  abbandonati in un letto di ospedale , cremarli è  solo la conclusione  del processo.