Coronavirus

Covid, il piano di Johnson: "Da 21 giugno il Regno Unito torna alla normalità"

Dalle scuole agli stadi, con l'inizio della vaccinazione di massa l'8 marzo inizierà un processo di riapertura "cauto" ma "irreversibile"

Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha presentato la sua road map per l'allentamento delle restrizioni in Inghilterra. Un processo definito come "cauto" ma "irreversibile". Una tabella di marcia, garantita dal ritmo incessante con cui procede la campagna vaccinale, che inizierà l'8 marzo con una graduale riapertura delle scuole e che proseguirà fino al 21 giugno quando cesseranno tutte le restrizioni che limitano la vita sociale e il telelavoro. 

Dal 29 marzo, nel frattempo, la raccomandazione di rimanere a casa sarà revocata e saranno permessi incontri all'aperto, anche se limitati ad un massimo di 6 persone. "Non possiamo continuare all'infinito con restrizioni che indeboliscono la nostra economia, il nostro benessere mentale e fisico", ha dichiarato ancora Johnson. Dal 12 aprile riapriranno i battenti le attività commerciali non essenziali, i pub e i ristoranti all'aperto e i musei.

Londra, inoltre, punta a un ritorno dei tifosi negli stadi dal 17 maggio con una capacità limitata a un massimo di 10 mila persone. Nella stessa data è previsto il via libera per i cinema, gli hotel e i ristoranti al chiuso. Johnson ha specificato come questo percorso riguarderà l'Inghilterra anche se le altre regioni potrebbero adottare misure simili. "I vaccini hanno cambiato la situazione in nostro favore", ha aggiunto.     Il governo ha basato la sua strategia su una campagna rapida, lanciata all'inizio di dicembre, che è in pieno svolgimento.

Un adulto su tre ha già ricevuto la prima dose, un numero superiore a 17,5 milioni di individui e, entro la metà di aprile, tutti quelli hanno compiuto 50 anni dovrebbero essere stati parzialmente vaccinati. Il governo ha poi promesso che a tutti gli adulti sarà offerta una prima iniezione di vaccino anti Covid entro la fine di luglio. Il Regno Unito è il Paese europeo più colpito dal virus con oltre 120 mila morti dall'inizio della pandemia e, nelle ultime settimane, è stato colpito dalla diffusione delle varianti che hanno costretto Londra a imporre restrizioni più severe.