Coronavirus
Covid, l'Italia riapre ma non è andato tutto bene: da resilienti a disoccupati
Da lunedì l'Italia riapre. E piano piano tutto tornerà alla normalità, ma niente sarà mai come prima, perchè niente potrà mai essere come prima.
Ma andiamo con ordine: la caduta dell'Impero dei Giornali, il disinteresse per tutti dell'informazione, l'accettazione di Fake e di testate giornalistiche fasulle: è in circolo un procedimento distruttivo dell'editoria in generale dal 2008, che ha creato disaffezione nei confronti dei lettori e dei giornalisti stessi nei confronti della professione. Le cause e le concause sono molteplici: i licenziamenti, il mancato investimento da parte degli editori, gli stipendi dimezzati, i collaboratori sottopagati, la difficoltà di trovare occupazione. E la crisi epocale dell'editoria, giornali e libri, l'abbiamo avvertita solo quando abbiamo sentito "lo scontro".
E lo stesso vale per il drastico calo delle natalità, per la chiusura dei Licei Classici e delle facoltà di Filosofia, della Povertà assoluta di milioni di Italiani, per la disoccupazione, giovanile e non. Sentiamo e vediamo "gli scontri", ma non avvertiamo il tramestio del percorso che ha portato quelle due vetture ad entrare in collisione fra loro. E non solo non lo vediamo, non lo capiamo proprio.
Poi arriva il Covid: un bel giorno ci scopriamo tutti vulnerabili, tutti in pericolo, e siamo sotto attacco. E ci sentiamo oppressi, imprigionati. Si scatenano guerre ideologiche, fazioni estremistiche, addirittura ci riscopriamo Medievali alle prese con una nuova Crociata e con una nuova caccia alle streghe. E questa confusione, questo tutti-contro-tutti, è ancora solo "lo scontro", perchè è tutto quello che siamo capaci di vedere e di capire.
Da lunedì l'Italia riapre. E piano piano tutto tornerà alla normalità, ma niente sarà mai come prima, perchè niente potrà mai essere come prima. Ci siamo conosciuti meglio e peggio in questi 15 mesi, e abbiamo imparato a difenderci, a diffidare di tutto e di tutti, e soprattutto abbiamo imparato a non fidarci di nessuno; ma anche in questo abbiamo solo "lo scontro", quello intellettuale tra di noi; abbiamo sentito solo il rumore delle lamiere e dei vetri infranti, e ci siamo abbassati d'istinto per evitare di essere colpiti. Ma non abbiamo capito che cosa è successo prima, e che cosa stava accadendo mentre le sirene ululavano giorno e notte e i Camion Militari a Bergamo portavano via centinaia e centinaia di innocenti caduti sul campo della Pandemia.