Coronavirus

Covid, rallenta la curva (35mila). Ma è boom di morti: 580 in 24 ore

L'ISS chiede restrizioni più forti subito per Emilia Romagna, Campania, FVG e Veneto

Sono 35.098 i nuovi contagi da coronavirus registrati nelle ultime ventiquattro ore in Italia a fronte di 217.758 tamponi effettuati. E' quanto emerge dal quotidiano bollettino sul coronavirus emesso da Protezione Civile e Ministero della Salute. In leggero calo, rispetto agli ultimi giorni, l'indice tra positivi e tamponi che si attesta ora al 16,12%. Negli ultimi tre giorni l'indice aveva sempre superato il 17%: ieri +25.271 con 147.725 tamponi (17,10%), l'8 novembre +32.616 con 191.144 tamponi (17,06%), il 7 novembre +39.811 con 231.673 tamponi (17,18%). Sono 580 le vittime del Covid nelle ultime 24 ore. Non si registrava un dato cosi' alto di vittime giornaliere dal 14 aprile, quando furono 602.

Ancora in forte crescita le terapie intensive, +122 oggi (ieri +100), per un totale di 2.971, mentre i ricoveri ordinari salgono di 997 unita' (ieri 1.196), e arrivano a 28.633, a un passo dal record di 29mila segnato ad aprile, in piena prima ondata. La regione piu' colpita e' sempre la Lombardia, che anzi oggi allarga il divario facendo segnare 10.955 casi, seguita da Piemonte (+3.659), Veneto (+2.763), Campania (+2.716), Lazio (+2.608) e Emilia Romagna (2.430). Il totale dei casi dall'inizio dell'epidemia arriva a 995.463. In forte crescita il numero dei guariti, 17.334 (ieri 10.215), per un totale di 363.023. Il numero delle persone attualmente positive sale cosi' di altre 16.776 unita', arrivando a 590.110. Di questi, sono in isolamento domiciliare 558.506 pazienti.

Covid, Brusaferro (Iss): "Curva continua a salire, ma indice contagio RT è stabile"

Secondo rumor raccolti da Affari, le quattro Regioni nelle quali sarebbe opportuno anticipare misure più dure, come ha spiegato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, sono la Campania, il Veneto, l'Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia

Forse un primo, esilissimo spiraglio di luce in fondo al tunnel: dopo settimane di crescita esponenziale, nell'ultima oggetto di monitoraggio (dal 26 ottobre al 1 novembre) si osserva una stabilizzazione dell'indice di contagio Rt, il che vuol dire che "la trasmissibilita' attuale mostra un certo rallentamento della curva, si riduce la crescita rapidissima dei casi. Ma non dimentichiamo che per ridurre il numero dei casi bisogna portare l'Rt sotto 1". Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanita', Silvio Brusaferro, al punto stampa al ministero della Salute sull'analisi epidemiologica, convocato dopo che ieri in tarda serata e' stato distribuito l'atteso report della Cabina di Regia che ha portato altre 5 regioni in "fascia arancione", mentre per la Campania bisognera' attendere la riunione di oggi. Segnali positivi, dunque, se non altro in prospettiva, ma non bisogna abbassare la guardia perche' la situazione e' tutt'altro che rosea: l'Italia e' in fascia 3 con tendenza alla 4, la piu' grave, e "quasi tutte le regioni sono a rischio alto o moderato", ha avvisato Brusaferro. "Ci troviamo oggi in una fase di mitigazione, ovvero una situazione in cui sono necessarie misure sociale per rallentare i contatti tra le persone e quindi la diffusione del virus. Le raccomandazioni sono sempre mascherina, distanziamento e igiene delle mani, che restano le misure principali". Peraltro e' stato rilevato come sulla base dell'ultimo monitoraggio "ci sono quattro regioni che vanno verso un rischio alto, e nelle quali e' opportuno anticipare misure piu' restrittive". Anche perche' "la curva dei ricoveri e' molto ripida, sta crescendo rapidamente, e anche le percentuali di occupazione si avvicinano rapidamente alle soglie critiche, anche per le terapie intensive. In alcune Regioni sono gia' superate. Vuol dire che i cittadini che hanno dei bisogni per altre malattie devono dilazionarli perche' quel letto e' occupato per esigenze relative al Covid". A preoccupare e' anche la crescita, seppur lenta, dell'eta' media dei malati, che sta tornando vicina ai 50 anni, "e parallelamente l'eta' over 70 comincia ad avere un numero crescente di casi". Dato allarmante visto che, come ha ricordato il presidente dell'Iss, "una parte significativa delle complicanze piu' complesse e degli esiti purtroppo infausti toccano queste categorie".

In ogni caso, come sottolineato anche dal presidente del Consiglio Superiore di Sanita' Franco Locatelli, cresce la fiducia: "Quell'accelerazione marcatissima delle scorse settimane e' venuta meno, c'e' una decelerazione che e' il frutto delle misure gia' poste in essere". Presto per cantare vittoria, ma un primo segnale che "deve servirci per darci motivazione nel seguire le regole mantenendo la responsabilita' e i comportamenti individuali. Avere un Rt stabile va letto in senso positivo, ovviamente ci aspettiamo che con il trascorrere dei giorni i dati possano ulteriormente migliorare". Cruciali, hanno ribadito gli esperti, sono come sempre i comportamenti dei cittadini: laddove ci fosse un rilassamento, il rischio e' di piombare in misure piu' severe. Ulteriore elemento a colorare di (tenue) ottimismo uno scenario ancora decisamente critico, la notizia del vaccino Pfizer in dirittura d'arrivo: "C'e' apprezzamento per i dati resi noti ieri sul vaccino basato sulla metodica innovativa dell'Rn virale, che ha dato risultati particolarmente apprezzabili e incoraggianti", ha spiegato Locatelli, annunciando inoltre che "sul tema della distribuzione, legato anche alla catena del freddo necessaria alla sua conservazione, voglio dire in modo molto chiaro che con il ministro della Salute, Aifa, Spallanzani, Iss si e' gia' iniziato largamente a ragionare sulla problematica ed elaborare una strategia per affrontare compiutamente distribuzione e somministrazione del vaccino senza impatti negativi sulla catena di distribuzione, che ha bisogno di temperature particolarmente basse". Infine, e' stata ricordata l'importanza della medicina del territorio e della sua funzione di filtro rispetto al rischio, che in molte aree e' gia' molto vicino, del collasso del sistema ospedaliero: "Su richiesta del ministro Speranza - ha annunciato Locatelli - e' stato appena finalizzato un documento di riferimento, di indirizzo e di supporto per i medici di medicina generale, che partendo dal monitoraggio della saturazione fornisce loro degli orientamenti per aiutarli in questa prospettiva". Il documento, ha spiegato, comprende anche riferimenti ai "trattamenti farmacologici da intraprendere in base allo stato clinico del malato, cosa possiamo ritenere efficace sulla base dell'esperienza accumulata". Mentre la prospettiva, ha detto ancora il presidente del Css, e' quella "di dotare capillarmente il territorio nazionale di saturimetri, che devono diventare una sorta di secondo termometro per seguire il monitoraggio dei soggetti infettati che sono a domicilio". 

Covid: Iss, in 4 regioni opportuno anticipare misure piu' dure

"Sulla base dell'ultimo monitoraggio, ci sono quattro regioni che vanno verso un rischio alto, e nelle quali e' opportuno anticipare misure piu' restrittive". Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanita', Silvio Brusaferro, al punto stampa al ministero della Salute sull'analisi epidemiologica, ricordando che di queste due regioni hanno una occupazione dei posti letto sopra il 30%, considerata soglia di rischio, altre due al 29%.

COVID: E-R, in arrivo nuove restrizioni - Anche se l'Emilia-Romagna rimane, attualmente, in zona gialla, la Regione sta valutando di assumere una nuova ordinanza per prevenire gli assembramenti. Il presidente Stefano Bonaccini, insieme ai colleghi di Veneto e Friuli Venezia Giulia, ne sta discutendo con i sindaci e con il ministero della Salute. Anche perche' l'Emilia-Romagna e' un'area dove, secondo l'Istituto superiore di sanita', sarebbero state opportune misure piu' stringenti rispetto a quelle attualmente in vigore. Al momento, tuttavia, dal ministero della Salute non e' prevista nessuna nuova ordinanza, quindi l'Emilia-Romagna e' destinata a rimanere nella zona gialla almeno fino al prossimo monitoraggio. E' anche per questo che i presidenti di Regione (Veneto e Friuli Venezia Giulia sono nella stessa situazione) si stanno coordinando per emettere provvedimenti omogenei che introducano nuove restrizioni. Intanto prosegue l'aumento della curva dei contagi: in Emilia-Romagna nel bollettino relativo alle ultime 24 ore si e' registrato il numero massimo di contagi, mai raggiunto, 2.430, ma comprende anche un centinaio di casi del giorno prima relativi alla provincia di Ferrara che non erano stati comunicati ieri per un problema informatico. Si registrano anche 21 nuove vittime, per lo piu' ottantenni e novantenni, ma anche un uomo di 63 anni in provincia di Modena. Aumentano anche i ricoveri: in terapia intensiva ci sono 215 pazienti, 11 in piu' rispetto a ieri, mentre negli altri reparti Covid ci sono 2.020 persone (+81). Intanto, dopo i casi di mutazione del virus avvenuti nei visoni nel nord Europa, si e' alzata l'attenzione su due allevamenti che si trovano a Galeata (Forli'-Cesena) e Ravenna. In consiglio regionale l'assessore alla Sanita' Raffaele Donini ha detto che l'eventuale chiusura "e' di competenza del Ministero della Salute". Tuttavia la Regione fara' rilevare che "e' opportuno considerare la chiusura di questi allevamenti". Nei due allevamenti romagnoli, comunque, al momento non sono stati segnalati casi.