Coronavirus
Covid, sesso in rete e meno droga: così cambiano le abitudini dei giovani

Boom di cyberbullismo e sexting, incertezza sessuale, 1 maschio su 4 soffre di solitudine e 1 donna su 3 si collega a siti pornografici: i dati dell'inchiesta
Boom di cyberbullismo e del sexting, sempre più incertezza nell’orientamento sessuale, tra i maschi uno su quattro soffre di solitudine e tra le donne una su tre si collega regolarmente sui siti pornografici: sono questi i risultati di un’indagine della Fondazione Foresta Onlus di Padova, realizzata su un campione di 5000 studenti tra Veneto, Campania e Puglia, che analizza i cambiamenti post pandemia degli stili di vita nei giovani. Cambiamenti di routine radicali che hanno portato anche a una drastica riduzione nel consumo di alcolici e stupefacenti.
L’analisi, diretta dal professor Carlo Foresta, è avvenuta su giovani frequentanti il quinto anno di superiori. Analizzando i dati si scopre che tra i ragazzi c’è una maggior incertezza sull’orientamento sessuale e molti di loro riscoprono la propria sessualità attraverso la rete: nel 2020 più del doppio si è affidato ai siti di incontro. Mentre tra le ragazze cresce del 30% l’abitudine a collegarsi a siti pornografici, rispetto al solo 15% del 2018-2019. L’approdo sul web della sessualità ha però portato sia ragazzi che ragazze a praticare molto più sexting e cybersex, che nel 2020 sono raddoppiati rispettivamente del 34% e del 6%.
Di contro, il massiccio utilizzo di internet anche per la scoperta della propria sessualità è sfociato in una maggior frequenza di atti di cyberbullismo, che interessano in quest’ultimo anno di lockdown più del 40% delle ragazze e il 25% dei ragazzi. L’insieme di tutti questi cambiamenti ha reso i giovani molto più fragili, in particolare i maschi rappresentano il sesso debole: uno su quattro soffre di solitudine, mentre il 19% è insoddisfatto della propria vita, rispetto al solo 10% degli anni pre pandemici. In compenso è emerso un drastico calo nel consumo di alcolici e stupefacenti: -40% e -25% rispetto a due anni fa.
Infine, in ambito alimentare la maggior parte dei giovani dichiara di seguire una dieta mediterranea. Non va però dimenticato l’impatto della didattica a distanza e del lockdown sull’attività fisica degli adolescenti, che per forza di cose sono molto più sedentari, tanto che meno del 30% svolge regolare attività fisica extrascolastica, rispetto al 50% degli anni passati.
“La pandemia ha cancellato una parte importante nella socialità dei ragazzi”, commenta il professor Carlo Foresta, originario di Lecce. “Diventa più difficile conoscere i coetanei, innamorarsi e sperimentare la sessualità, che si è riversata quindi nell’unico strumento di socialità a loro disposizione: internet. Qui però i rischi derivanti dalla condivisione della propria intimità sul web aumentano, come dimostrato dall’altissima percentuale di atti di cyberbullismo. Questi strumenti telematici rappresentano però solo una parvenza di socialità, che non può compensare le dinamiche reali dei rapporti sociali che si sviluppano in ambito scolastico in presenza. La maggior solitudine che ne è derivata ha forse aperto nei giovani ampi spazi di auto-riflessione, portando a galla una maggior incertezza nel loro orientamento sessuale. D’altro canto, se è vero che i comportamenti a rischio come fumo e alcol sono diminuiti, non va ignorato l’impatto del lockdown sull’attività fisica e quindi sulla salute, soprattutto a lungo termine”, conclude il professore.