Coronavirus

Dopo la Lombardia anche la Sardegna. Solinas: "Zona arancione? Calcoli errati"

Il presidente della Sardegna è pronto a presentare ricordo

"Abbiamo detto che quei calcoli sono sbagliati. I numeri vanno valutati in maniera critica e siamo pronti a far valere le nostre ragioni in tutte le sedi". Così il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas ha ribadito l'intenzione di presentare ricorso contro la zona arancione, che da domenica scorsa ha imposto all'isola maggiori restrizioni per il contenimento del Covid, destinate a restare in vigore 14 giorni, salvo modifiche.     Rispondendo alle domande dei giornalisti, stamane a Cagliari a margine dell'inaugurazione di nuove strutture sanitarie all'ospedale San Giovanni di Dio, il presidente si è anche detto certo che non sia imputabile alla Regione un eventuale errore sul conteggio dei dati, che ha fatto cambiare 'colore' all'isola, passata da gialla ad arancione. Solinas ha sottolineato la necessità di rivedere i criteri di attribuzione delle fasce: "I criteri hanno bisogno di buon senso". 

"In questo momento sarebbe ingeneroso andare a cercare delle colpe in eventuali sbavature", ha replicato Solinas ad alcuni sindaci che ieri hanno lamentato diversi errori nel conteggio dei casi positivi al coronavirus. Dati che avrebbero contribuito a far passare l'isola in zona arancione, contro cui la Regione intende ricorrere se non otterrà il ripristino della zona gialla in tempi brevi. 

"Abbiamo detto fin dal primo momento che questa classificazione è assolutamente sbagliata", ha argomentato Solinas a proposito del passaggio della Sardegna nella zona arancione, "e penalizza tantissimi operatori commerciali, dai ristoratori ai bar, mettendo ulteriormente in ginocchio la nostra classe economico-produttiva. Abbiamo tutti i requisiti per essere in zona gialla".    "Se il governo nom provvederà a riclassificare la regione", ha aggiunto il presidente della Regione, "ci tuteleremo tuteleremo la Sardegna in tutte le sedi". Il ricorso è pronto, ma Solinas confida nel "buonsenso" e chiarisce: "Noi non abbiamo voglia di fare contrapposizioni sterili. Abbiamo fornito al governo e al ministero tutte le evidenze numeriche di come la Sardegna non sia in condizione di rischio in questo momento e possa, quindi, mantenere la zona gialla. Se non ci sarà il buonsenso di voler accettare questa leale collaborazione", ha concluso il presidente, "è chiaro che dovremmo difenderci in altre sedi".