Coronavirus
Focolaio e due morti all'ospedale di Rovigo. Dove la metà dei medici è no-vax
Trenta pazienti positivi, adesso sale la preoccupazione dopo i decessi. La Procura ha aperto un fascicolo
Focolaio e due morti all'ospedale di Rovigo. Dove la metà dei medici è no-vax
Il reparto di geriatria dell'ospedale di Rovigo è nel caos. E' esploso un focolaio e adesso è emergenza Coronavirus. Sono trenta i pazienti positivi e ci sono anche 5 infermieri coinvolti. Ma ieri si sono registrati anche due decessi e adesso la preoccupazione - si legge su Repubblica - è tanta, a causa della decisione della metà degli operatori sanitari presenti nella struttura. Ben 16, quasi la metà del totale si è dichiarata obiettore e ha rifiutato il vaccino. La Procura ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati. «Vogliamo capire se ci sia un profilo di responsabilità e in capo a chi», conferma il procuratore Carmelo Ruberto.
Il caso - prosegue Repubblica - preoccupa perché paradigmatico di un fenomeno difficile da governare: la presenza nei reparti di infermieri e operatori sociosanitari che rifiutano la copertura vaccinale. Il direttore dell’Usl Antonio Compostella, dal canto suo, starebbe studiando come intraprendere eventuali azioni disciplinari nei confronti dei dipendenti no-vax, ma l’Ordine delle professioni infermieristiche ha risposto con una nota durissima: «Basta caccia alle streghe - dice Marco Contro - Non c’è un obbligo giuridico che imponga agli operatori sanitari di vaccinarsi, chi rifiuta non può essere sanzionato».