Coronavirus

Ricciardi: "Green Pass solo ai vaccinati". E il Cts apre al "modello" Austria

Ricciardi: "Green Pass solo a chi è vaccinato, tampone punto debole del sistema". Il Cts apre al modello Austria: "Scelta radicale ma molto importante"

Green pass solo ai vaccinati e non più per chi fa solo il tampone. E lockdown per chi non si è fatto inoculare i vaccini. Sono le ultime idee degli scienziati e virologi che consigliano il governo Draghi. La prima è frutto del professore ordinario di Igiene e medicina preventiva, già presidente dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, anche consigliere per l'emergenza Covid del ministro della Salute, Roberto Speranza. 

Ricciardi: "Green Pass solo a chi è vaccinato, tampone punto debole del sistema"

In un'intervista a il Messaggero, Ricciardi dice che "bisogna insistere sulle misure di contenimento dei contagi. In primo luogo, il rafforzamento della protezione vaccinale, incrementando la campagna su chi non ha ancora avuto la prima dose. Poi, la somministrazione della terza dose, iniziando con le persone fragili e gli anziani". Ma poi dice che la carta verde ha bisogno di modifiche. "Finora, i Green pass hanno funzionato, ma sono convinto che, per la stagione invernale che ci costringe più al chiuso e a contatto con gli altri, bisognerebbe rivederne la concessione limitando le libertà legate al Green pass solo ai vaccinati e ai guariti dal Covid". E aggiunge: "Sono dell'idea, invece, che il tampone sia il punto debole del sistema del Green pass. Non assicura la protezione e la non trasmissione del virus, se non al 30 per cento. Ecco perché gli accessi ai luoghi pubblici, o ai luoghi di lavoro andrebbero limitati solo ai vaccinati con il Pass, escludendone la possibilità a chi ha soltanto un tampone negativo valido".

Il Cts apre al modello Austria: "Scelta radicale ma molto importante"

Sergio Abrignani, membro del Cts, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale e direttore dell’Istituto nazionale di genetica molecolare Invernizzi del Policlinico di Milano, guarda invece al modello Austria in un'intervista a La Stampa. "È una scelta radicale, ma molto importante. Bisogna capire che ci si vaccina anche per non infettare i luoghi di socialità e di lavoro. Il Green Pass è il mezzo che garantisce la sicurezza della nostra vita fuori casa", afferma Abrignani. E sulla sicurezza dei sieri: "Dovrebbero passare anni per verificarli, ma in tutti i vaccini gli effetti collaterali sono immediati nel caso allergico e nelle prime settimane nel caso rarissimo delle trombosi. Non esiste un vaccino che abbia causato problemi nel lungo periodo".