Coronavirus

“I tamponi non sono attendibili, tutta la terapia anti-Covid inficiata”

Di Monica Camozzi

Intervista all'avvocato Mauro Sandri: "Chiusure determinate da test inattendibili. Ora porto l'Iss e il ministero della Salute in tribunale"

Se, infatti, il 96% dei “casi confermati” di Covid 19, come rilevato dai test, è rappresentato da soggetti asintomatici e nessuno di essi evolve nei 10 giorni successivi verso uno stato effettivo di malattia, le conseguenze che devono trarsi non possono essere altre se non quelle che attestano che i “casi confermati” dal test Rt-PCR, sono ictu oculi, viziati da errore totale diagnostico del kit”.

I bugiardini dei produttori dei kit PCR

“Esistono circa 170 test PCR -continua Sandri. Li abbiamo analizzati. Ne cito alcuni. Altona definisce il  kit per uso ricerca, uso non previsto in procedure diagnostiche (doc. n.9).

Abbott dice testualmente che i “risultati positivi sono indicativi della presenza di SARS-CoV-2 RNA; la correlazione clinica con la storia del paziente e altre informazioni diagnostiche è necessaria per determinare lo stato di infezione del paziente. I risultati positivi non escludono l'infezione batterica o la co-infezione con altri virus.

Per Roche: “I risultati positivi sono indicativi del rilevamento dell'RNA di SARS-CoV-2, ma potrebbero non rappresentare la presenza di virus trasmissibili”.

L’atto prosegue sottolineando come le case produttrici dei kit PCR  evidenzino “che per poter giungere alla diagnosi di caso positivo al covid-19, l’esito strumentale deve essere valutato da un medico unitamente ai sintomi e/o alle condizioni ambientali complessive.

Come detto dal  Comitato Tecnico Scientifico, organismo creato dal Ministero della Salute nel febbraio 2020 con il compito di fornire al medesimo ed al Governo italiano le linee guida concrete di azione.