Coronavirus

"Lockdown mirati e scuole aperte. Smart working al 100%, bus al 50"

Di Alberto Maggi

Covid, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ad Affaritaliani.it

"Tutti siamo chiamati a misurarci con quanto gli scienziati e gli esperti ci indicheranno. In questo momento è evidente che eventuali restrizioni che verranno assunte dovranno tenere conto di situazioni territoriali dove l'andamento dei contagi è peggiore rispetto ad altre aree del Paese. Quindi vanno assunte ulteriori restrizioni, magari parziali, con lockdown chirurgici e mirati". Lo afferma ad Affaritaliani.it la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, parlando delle probabili nuove misure di contenimento alla luce della continua crescita di contagi da Covid-19.

Quanto alle misure possibili per alcune zone del Paese, la Zampa afferma: "Un esempio potrebbe essere la chiusura di alcune attività anziché alle ore 18 prima, oppure tornare alla capienza massima del 50% e non oltre sui mezzi di trasporto come autobus e metropolitane. La conseguenza di questa misura sarebbe la messa in smart working, sia per il settore privato sia per quello pubblico, per tutti coloro che possono lavorare da remoto, non essendo più garantito il trasporto pubblico per tutti. In questo modo verrebbe fornito il trasporto a chi comunque deve recarsi sul posto di lavoro con una capienza non superiore al 50%, come è oggi sui Freccia Rossa".

E le scuole? "Lo sforzo e l'impegno devono essere quelli di lasciare aperte le materne, le elementari e le medie inferiori. Una priorità, non una variabile. Bisogna garantire il diritto di tutto ciò che è piccolo. Alle superiori, invece, è più tollerabile che un ragazzo possa capire la situazione. Non è stato sufficientemente compreso - spiega la sottosegretaria - che si tratta di un lasso di tempo di un mese. Impegno massimo aggiungendo altre restrizioni territoriali per ottenere un buon risultato e tornare a respirare tutti".

Quanto alla chiusura tra Regioni, "se si chiude una zona è sia in entrata sia in uscita. Ma non si parla di chiusura dei confini regionali perché si ragiona sui territori maggiormente attenzionati del Paese. Se si adotta il modello Codogno non si entra e non si esce in quelle zone. Comunque le soluzioni allo studio sono diverse, ad esempio c'è anche l'ipotesi di chiudere tutti i bar, i ristoranti e i centri commerciali lasciando aperti solo i negozi per la spesa. Tre settimane di impegno per tornare a respirare", conclude la Zampa.