Coronavirus

Omicron è meno aggressiva, ma il SSN è k.o.: "Siamo tornati a due anni fa"

Di Lorenzo Zacchetti

L'intervista di affaritaliani.it a Paola Pedrini (Fimmg): "I sintomi sono più lievi, ma è talmente contagiosa che sta rendendo molto difficile la cura"

I medici spiegano il paradosso-Omicron: “Sintomi lievi, ma troppi casi da gestire”

La variante Omicron è meno grave delle precedenti, eppure il sistema sanitario rischia il collasso. A segnalare la paradossale situazione è Piero Dattolo, presidente dell'Ordine dei Medici di Firenze, che prospetta l'imminente collasso degli ospedali e invoca il ricorso alla medicina di base. Ma i medici generali, che ne sono il fulcro, sono già sommersi dall'immensa contagiosità di questa variante proveniente dal Sudafrica, come spiega la presidente lombarda Paola Pedrini.

“Siamo tornati all'emergenza di due anni fa”

“Siamo di fronte ad un disastro organizzativo a tutti i livelli. Europeo, nazionale e regionale. Due anni di pandemia non ci hanno insegnato niente e ci ritroviamo in un momento di difficoltà enormi, ancor maggiori se possibile di quelle del passato. Le assunzioni sono state poche. L'obbligo vaccinale è stato imposto tardi. La medicina del territorio abbandonata", così Piero Dattolo, presidente dell'Ordine dei Medici di Firenze, denuncia la grave crisi del sistema sanitario. "Basta andare negli ospedali per capire la gravità della situazione: reparti pieni, pronto soccorso al limite della capienza”. “Perchè queste persone non sono curate a casa? Perchè la medicina del territorio non esiste, i medici di famiglia sono stati abbandonati a sé stessi. Io ricevo telefonate di medici di famiglia disperati, che devono rispondere a 300 telefonate al giorno di persone che chiedono anche se l'unghia incarnita del figlio ha a che fare col Covid e quindi rischiano di non poter rispondere e visitare chi ha realmente bisogno", ha detto Dattolo all'Adn Kronos.

Il problema è solo locale o riguarda tutto il Paese? E cosa ne pensano i medici di base, chiamati in causa dal presidente dell'Ordine? Per approfondire il tema, affaritaliani.it ha intervistato Paola Pedrini, segretaria della Federazione Italiana Di Medicina Generale (Fimmg) e medico di base a Bergamo, dove ha vissuto il dramma dell'epicentro della prima ondata, diventando un punto di riferimento nazionale per l'emergenza sanitaria, anche sul piano mediatico.

Dottoressa Pedrini, la situazione è così grave soltanto in Toscana o anche in Lombardia?

“No, il virus è veramente dilagato ovunque e abbiamo tantissimi casi. I sintomi sono più lievi che in passato (febbre e manifestazioni di tipo influenzale), ma è pieno di positivi. In più, ormai tutti i fanno i tamponi a casa e quindi, a differenza degli altri anni, è più facile scoprire di essere stati infettati”.

Questo però è un vantaggio, no?

“Si, dal punto di vista epidemiologico. Ma quello organizzativo complica le cose, perché i tamponi casalinghi non hanno alcuna validità e quindi vanno ripetuti nelle strutture accreditate, dove peraltro quasi sempre l'esito viene confermato. Da questo però ne deriva un carico burocratico pesantissimo, perché si prenotano con liste di attesa incredibili oppure si va senza ricetta e con la prospettiva di fare ore di coda. Speriamo che la possibilità di farli anche in farmacia aiuti a migliorare un pochino la situazione. Poi ci sono i carichi burocratici che rimangono competenza di noi medici di base, come la segnalazione dei giorni di malattia e tutto il resto”.

Se si tratta di una forma meno aggressiva, perché aumentano i ricoveri?

“Per una questione di numeri. La variante Omicron è meno aggressiva, ma estremamente contagiosa. Quindi i casi sono talmente tanti che, sulla quantità, è normale che ci siano anche tipologie di pazienti fragili, oppure non vaccinati, che hanno bisogno del ricovero. Sicuramente, però, sul piano della gravità non ha niente a che vedere con la gravità delle forme precedenti”. 

Possiamo quindi sperare che la variante Omicron segni il passaggio alla fase endemica?

“Non saprei dirlo, per il momento. Abbiamo passato una fase con casi gravi e mi sembra prematuro per dare il via libera a tutti solo perché nella maggior parte dei casi i sintomi sono lievi. A maggior ragione, mi pare presto per fare previsioni sulla varante Francia”.

 

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