Coronavirus
Paralisi facciali, reazioni dopo vaccino Covid. Non solo 13 morti: i dati Aifa
L’ematologo e patologo Bellavite: “Difficile escludere ruolo vaccino come con-causa”. 7,6% segnalazioni classificate come “gravi”. Oltre ai morti altre reazioni
Le paralisi facciali sono tra le reazioni ai vaccini anti Covid segnalate dal rapporto pubblicato da Aifa.
A inizio febbraio l’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato un primo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini anti Covid-19, spiegando che “sono pervenute 7.337 segnalazioni su un totale di 1.564.090 dosi somministrate”. Il 7,6% di queste segnalazioni sono classificate come “gravi”. “Nel periodo sono stati segnalati anche 13 decessi avvenuti nelle ore successive alla vaccinazione che, nelle segnalazioni più dettagliate e complete di dati, non sono risultati correlati alla vaccinazione e sono in larga parte attribuibili alle condizioni di base della persona vaccinata”, scrive l’ente, confermando un buon profilo di sicurezza dei due vaccini a mRNA (Pfizer/BioNTech Comirnaty utilizzato nel 99% dei casi e Moderna nell’1%)
Uno studio importante che porta un po' di chiarezza sulle reazioni avverse anche se per l’ente, come è normale che sia, non c’è prova di una consequenzialità tra la somministrazione del vaccino e le morti. I deceduti “non sono risultati correlati alla vaccinazione e sono in larga parte attribuibili alle condizioni di base della persona vaccinata”. In merito sono in corso approfondimenti.
Le reazioni avverse al vaccino anti covid
Nel rapporto, oltre i 13 deceduti, si parla anche di altri tipi di problemi sollevati da coloro a cui è stato somministrato il farmaco. Si parla di “18 segnalazioni di paralisi/paresi del nervo facciale dopo somministrazione del vaccino Comirnaty (Pfizer/BioNTech, ndr), di cui 12 in soggetti di sesso femminile e 6 in soggetti di sesso maschile, con un’età media di circa 49 anni”.
Una situazione relativamente problematica e per un’età media bassa. “Dodici casi sono stati classificati come ‘grave – altra condizione clinicamente rilevante’, un caso come ‘grave – ospedalizzazione’ e 5 casi come non gravi. In 10 casi l’esito riportato al momento della segnalazione era risoluzione completa dell’evento o miglioramento, mentre in 6 casi l’evento risulta non ancora guarito”.
Nel 15% dei casi, il disturbo è comparso il giorno successivo alla vaccinazione e guarito in pochi giorni con adeguata terapia. “Nel restante 35% dei casi, la paresi del facciale è comparsa da 48 ore a 9 giorni dopo la somministrazione del vaccino ed in alcuni casi si è verificata in soggetti con patologie o condizioni concomitanti”.
Un dato stabilizzato che riguarda soprattutto la prima somministrazione. Per la seconda dose di vaccino Aifa segnala la presenza di febbri, temperatura elevata, brividi febbrili e reazioni simili, un andamento cioè in linea con quanto previsto.
Vengono indicate anche “14 segnalazioni di anafilassi/shock anafilattico al vaccino Comirnaty” con 12 casi sono relativi a soggetti di sesso femminile e un caso a un soggetto di sesso maschile, con un’età media di circa 45 anni. Tutte le segnalazioni si riferiscono ad eventi insorti nell’immediatezza della somministrazione della prima dose di vaccino. Al momento della segnalazione, l’esito riportato è stato risoluzione completa o miglioramento nell’85% dei casi”.
I due vaccini, quando hanno dato reazioni, si sono manifestate soprattutto sul sistema nervoso, sul sistema muscoloscheletrico ma anche con patologie gastrointestinali. Per Aifa le sospette reazioni avverse segnalate sono in linea con le informazioni già presenti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto dei vaccini.
“È vero che una segnalazione non corrisponde a dimostrare il nesso di causa, ma di solito, se è rispettato il criterio temporale e la plausibilità biologica, è difficile escludere il ruolo del vaccino, almeno come con-causa”, ha reagito l’ematologo e patologo Paolo Bellavite che oltre a complimentarsi con lo studio di Aifa, per lo sforzo sostenuto nel cercare di fare chiarezza sulla situazione, ha osservato che i molti che hanno ricevuto la somministrazione sono adulti relativamente giovani. Qualche problema in più, e non da poco, potrebbe insorgere con gli anziani.