Coronavirus

Super Green Pass, gli over 50 sfuggono alle multe. Smart working e certificati

Pochissime le persone sospese perchè senza documento. Ma aumentano i lavoratori che chiedono la modalità da remoto

Super Green Pass, obbligo over 50: poche multe negli uffici

Da ieri è obbligatorio il Super Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro per la categoria over 50. Si temeva l'arrivo di questa data per le possibili conseguenze, ma i dati fin qui raccolti indicano una situazione piuttosto regolare agli ingressi di uffici e aziende. Prime sospensioni. Ma numeri infinitesimali. Stop allo stipendio - si legge sul Corriere della Sera - per pochissimi in Fincantieri, Ferrovie, Eni e in Leonardo, alcune delle partecipate pubbliche con il maggior numero di forza lavoro. Una cinquantina al massimo gli addetti sprovvisti di certificato rafforzato negli impianti Stellantis: nessun blocco alle attività, tanto meno sono stati attivati contratti di sostituzione temporanea.

Alcune stime li indicano, - prosegue il Corriere - tra pubblico e privato, tra i 350 e i 400 mila, di cui 100 mila al massimo nei vari uffici dello Stato, tra cui quelli degli enti locali come Comuni e Regioni. Ma è il mondo degli autonomi, dei consulenti, dei freelance, dei professionisti — dove probabilmente è più facile non sottoporsi al vaccino peri minori controlli di chi è datore di lavoro di se stesso — a sfuggire a qualsiasi contabilità. Fonti vicine all’Inps fanno sapere che è hanno registrato un aumento dei certificati di malattia, come avvenne a metà ottobre quando entrò in vigore il Green Pass base nei luoghi di lavoro, ma ancora non sono stati forniti numeri. In aumento anche le richieste di smart working.

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