Vaccini, dal Perù un siero che invalida ogni variante: "Senza effetti nocivi" - Affaritaliani.it

Coronavirus

Vaccini, dal Perù un siero che invalida ogni variante: "Senza effetti nocivi"

Intervista esclusiva di affaritaliani.it a Manolo Fernandez, direttore della ricerca bio veterinaria nei laboratori Farvet, artefice del nuovo vaccino peruviano

Questa volta la bella notizia arriva dal Peru.

Un vaccino somministrabile per via nasale e capace di invalidare qualsiasi variante. Questo, almeno, è quanto dice ad Affaritaliani il dottor Manolo Fernandez, il suo artefice, in diretta da Lima dove fa il direttore della ricerca bio veterinaria nei laboratori Farvet.

Perché il punto di partenza di questa scoperta sono stati proprio gli animali, in particolare gli uccelli.

Fernandez lavora dal 2014 alla malattia di Newcastle, ovvero la pseudopeste aviaria, una delle malattie più temute per i volatili. E al centro della scoperta c’è l’acido sialico, apparso nelle ricerche scientifiche italiane nel 2020 come nuova strada -oltre al recettore Ace2 percorsa dal Sars Cov 2 per entrare nella cellula umana.  Un recettore presente nei tessuti delle alte vie respiratorie e utilizzato allo stesso scopo anche dal virus della Mers.

Stiamo lavorando su questa patologia dal 2014 sul fronte animale: le cellule degli uccelli contengono acido sialico e Sars Cov 2 ha una predilezione per recettori che contengono acido sialico -spiega Fernandez, chiarendo come dall’ abito veterinario si sia passati a quello umano per sviluppare il vaccino peruviano.

“Da anni effettuiamo ricerche nell’ambito delle patologie aviarie e i parallelismi ci hanno condotti a ricercare sul Covid 19 dal gennaio 2020.  Grazie a questo abbiamo sviluppato un vaccino partendo dal virus di Newcastle -continua Fernandez, spiegando che sulla stessa strada “è giunto anche il dottor Garcia Sastre, professore del dipartimento di microbiologia e del Global Health and Emerging Pathogens Institute della Icahn School of Medecine presso il Mount Sinai di New York. Anche in Olanda i ricercagtori sono giunti a questa conclusione”.