Coronavirus
Vaccini, Mantovani: "Subito una campagna informativa. Così si va a sbattere"
Il professore dell'Humanitas: "L'immunità potrebbe durare almeno 6 mesi, tutti i vaccini approvati hanno funzioni diverse"
Vaccini, Mantovani: "Subito una campagna informativa. Così si va a sbattere"
L'emergenza Coronavirus continua a paralizzare l'Italia e il mondo. Il tutto in attesa di un vaccino efficace e su larga scala. I tempi si accorciano dopo l'approvazione della fase 3 di tre candidati: Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Ma dal professore dell'Humanitas di Rozzano Alberto Mantovani arriva un segnale d'allarme. "Sui vaccini serve una campagna informativa. Così si va a sbattere. Sono tranquillo - spiega Mantovani al Corriere della Sera - sul monitoraggio, ma l’aspetto organizzativo è sempre stato un problema nel nostro Paese. Se si pensa solo a disporre spazi e frigoriferi si sta sbagliando. Mi auguro che gli aspetti organizzativi siano accompagnati da una campagna di formazione e informazione. Abbiamo bisogno di una protezione che duri almeno una stagione invernale: siamo al primo km di una corsa di mezzo fondo che si conclude al quinto chilometro, per fare un paragone sportivo. Non esiste il vaccino “migliore” ed è bene che ce ne siano diversi, perché nessuno singolarmente protegge il cento per cento dei soggetti; inoltre, ci possono essere bisogni differenti, sia dal punto di vista logistico che fisiologico".
"Condividiamo - prosegue Mantovani al Corriere - l’idea di un’approvazione accelerata, perché non possiamo dimenticare il contesto: le vittime numerosissime e i problemi di salute che verranno, dato che stimiamo che pagheremo un caro prezzo negli anni in termini di incidenza di tumori. Ci sono una serie di passaggi burocratici che sono stati snelliti,ma non si sono saltate tappe: i vaccini in dirittura d’arrivo saranno stati sperimentati su decine di migliaia di persone, con effetti collaterali a tutt’oggi accettabili. È ragionevole pensare che se un vaccino protegge il settanta per cento della popolazione contro l’infezione e la malattia, le stesse persone non potranno trasmettere il virus. Ci auguriamo una risposta immunitaria (e la conseguente protezione) che ci copra per almeno sei mesi".