Coronavirus

Vaccini, "task force" ferma in panchina. Regioni lente, ma non vogliono aiuti

Protezione Civile e ministero della Difesa sono pronti ad intervenire per accelerare, ma senza l'ok dei governatori non possono agire

Vaccini, "task force" ferma in panchina. Regioni lente, ma non vogliono aiuti

Il Coronavirus continua a far paura. La situazione negli ospedali italiani è complicata, le terapie intensive sono di nuovo piene e in emergenza. Preoccupano le varianti, ormai dilaganti in tutto il Paese. Ma in più c'è il problema legato ai vaccini, troppo lenta la filiera per le somministrazioni, con le Regioni che vanno in ordine sparso e il dramma degli over 80, solo il 15% ha ricevuto il vaccino. Nonostante le difficoltà, però, - si legge sul Corriere della Sera - le Regioni non vogliono chiedere aiuto, anche se la possibilità per velocizzare le operazioni ci sarebbe. Difesa e Protezione civile sono pronte a intervenire con task force di supporto per aiutare le regioni più indietro con i vaccini. La procedura, per scattare, aspetta solo la richiesta delle Regioni stesse. I governatori, però, nonostante le difficoltà riscontrate nell’ultimo periodo e nonostante la difformità dei risultati da Regione a Regione, non hanno avanzato richieste formali.

Resta il problema degli over 80, la fascia d’età più a rischio che però è ancora indietro con le vaccinazioni: solo il 15% ha avuto tutte e due le dosi. Con l’aggravante di forti differenze tra le singole Regioni. Negli ultimi giorni - prosegue il Corriere - il governo ha ricordato la necessità di dare la precedenza proprio agli anziani e ai fragili: il ministro della Salute, Roberto Speranza, ricorda infatti le raccomandazioni sui gruppi target di dieci giorni fa. difficilmente questa settimana saranno superate le 200 mila somministrazioni al giorno, quindi non si arriverà neanche alla metà del mezzo milione previsto a regime. Ma, da qui in avanti, si potrà contare su un armamentario di fiale meno incerto, con i 52 milioni di dosi previsti tra aprile e giugno.