Coronavirus
Vaccino, brusca frenata di ReiThera: mancano i fondi per iniziare la fase 3
A rischio la fase 3 della sperimentazione del vaccino italiano ReiThera: mancano i fondi promessi da Invitalia
ReiThera, il vaccino italiano in sperimentazione che è sempre stato fonte di speranza e ottimsmo per quanto riguarda la campagna vaccinale e la lotta al Covid-19, sta avendo qualche difficoltà e rischia di non essere pronto per ottobre (data annunciata dall'azienda nei mesi scorsi).
Come scrive Repubblica, la biotech di Castel Romano ha ricevuto il benservito dall’ospedale per le malattie infettive della capitale, lo Spallanzani. Esso doveva essere una delle sedi principali della sperimentazione del siero ma ha deciso di tirarsi indietro. Non ha reclutato volontari, né effettuato iniezioni, senza nascondere nel frattempo la sua preferenza per il vaccino russo Sputnik. Quello che manca realmente, però, sono i fondi per completare la fase 3, gli 81 milioni promessi a gennaio da Invitalia, quando Domenico Arcuri era commissario per l’emergenza (41 a fondo perduto, gli altri sotto forma di prestito).
Reithera, continua Repubblica, che ha investito 12 milioni per la produzione del vaccino, è sempre stata disponibile a lavorare anche con altre aziende (Pfizer, Moderna o Curevac, che usano l’Rna) con i suoi bioreattori: strumenti di cui c’è carenza ovunque. Ma, nonostante ciò, anche questa offerta è rimasta inascoltata. Il sogno e l'opportunità di un vaccino italiano, o anche solo prodotto in parte in Italia, sembra essere sempre più lontana.