Coronavirus

Zona gialla 'rafforzata' nei feriali. Scuola, riaperture al 50% e scaglionate

Zona arancione nel weekend

Zona gialla 'rafforzata' nei feriali, arancione nel weekend - Una zona gialla 'rafforzata' nei giorni feriali - con il divieto di spostamento tra le regioni e la conferma della regola che prevede la possibilita' di spostarsi verso un'altra abitazione nella regione per massimo due persone - e una zona arancione nel fine settimana. E' questa, secondo quanto si apprende, l'impostazione del nuovo decreto che andra' in Cdm questa sera e saro' in vigore fino al 15 gennaio. Il testo prevede anche l'abbassamento della soglia dell'Rt che fa scattare il posizionamento nelle diverse fasce e che sara' in vigore da lunedi' 11: con Rt ad 1 si andra' in zona arancione e con l'Rt a 1,25 in zona rossa.

Covid, Azzolina: "7 gennaio la scuola riparte". Dubbi dai governatori delle regioni e non solo

Nelle ultime ore si è tornati a parlare delle riaperture delle scuole, con alcune sigle sindacali a stigmatizzare le riaperture, seppure al 50% e scaglionate. Se il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha indicato questa come la strada da seguire per il ritorno fra i banchi, e mentre Azzolina in una dichiarazione a La Stampa dichiara che "il 7 gennaio la scuola ripartirà con la didattica a distanza al 50%", dubbi sono stati sollevati dai governatori di molte regioni. 

"Come governatori abbiamo fatto tutto ciò che era necessario in tema di sicurezza per i trasporti in accordo con i prefetti ma restano molte criticità sul contenimento della pandemia. Servono scelte tempestive affinché si possa dare certezze alle milioni di persone coinvolte. Siamo preoccupati per il silenzio da parte del governo sulle criticità sul tema della riapertura delle scuole", spiegano i governatori della Lega al termine dell'incontro con il segretario della Lega Matteo Salvini.

Ma dubbi sul ritorno fra i banchi arrivano anche da esponenti del Pd: "Comprendo la sincera volontà di moltissimi studenti di medie e superiori di tornare a scuola ma ritengo oggi opportuno valutare attentamente quando riprendere le lezioni in presenza. Occorre, infatti, verificare con attenzione se le restrizioni messe in atto durante le vacanze natalizie abbiamo realmente rallentato i contagi. Meglio riprendere nella seconda metà di gennaio che dover richiudere subito", spiega la deputata dem Lucia Ciampi. "Non è fisica quantistica, ma buon senso: se non siamo in grado di garantire un rientro a scuola sicuro per tutti, a fronte dei numeri del contagio e della pericolosa incognita della variante, si evita di mettere a rischio le persone, i lavoratori, i ragazzi, le famiglie", avverte anche il deputato del Pd, Filippo Sensi.

Zaia annuncia la chiusura delle scuole superiori fino al 31 gennaio in Veneto

Lo ha annunciato nella conferenza stampa ai giornalisti il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, che ha già firmato un'ordinanza. Ha aggiunto che "Non ci sembra prudente in una situazione epidemiologica in Italia riaprire le scuole. Questo è ciò che dobbiamo fare per il bene della comunità oggi"

Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, "ha immaginato un'ordinanza che sposti dopo il 31 gennaio il rientro in classe dei ragazzi delle secondarie di secondo grado". Lo ha annunciato l'assessore regionale all'Istruzione, Alessia Rosolen, durante una conferenza stampa questa mattina nella sede della Regione a Trieste. "Ovviamente - ha aggiunto Rosolen - ci sono possibilità di intervenire da qui al 31 gennaio, a seconda di come la curva epidemiologica si modificherà nelle prossime settimane".

L'ordinanza, ha poi precisato Rosolen “verrà firmata oggi da Fedriga e prolungherà il ricorso alla didattica digitale integrata al 100% per gli istituti superiori fino al 31 gennaio”. Ciò – ha aggiunto - "per dare la certezza di tempi alle scuole: non vogliamo ricominciare per poi doverci fermare nuovamente e vogliamo dare garanzia alle scuole per organizzare il loro lavoro fino al 31 gennaio. La scuola ha pronti i piani di rientro a cui hanno lavorato prefetti, dirigenti scolastici, Ufficio scolastico regionale e Amministrazione regionale".    "In questo momento - ha concluso Rosolen - la nostra responsabilità rispetto a tutta la comunità regionale è di ridurre al minimo tutte le possibilità di esplosione dei dati”. 

Campania, ritorno graduale dall'11 gennaio 

Si torna in aula, in presenza, in Campania dall'11 di gennaio. L'Unità di Crisi della Regione, dopo una analisi dei dati epidemiologici, ha firmato la relazione che confluirà in un'ordinanza entro la mattinata di domani, nella quale saranno date disposizioni perché da lunedì 11 gennaio possano tornare in classe gli alunni della scuola dell'infanzia e delle prime due classi della scuola primaria, "esattamente com'era prima della chiusura delle scuole per la pausa natalizia", puntualizza una nota. A partire dal 18 gennaio, poi, "sarà valutata dal punto di vista epidemiologico generale la possibilità del ritorno in presenza per l'intera scuola primaria, e successivamente, dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado".

Covid, verso ordiananza-ponte. Bellanova: "Il decreto per i Ristori va fatto subito"

E' al vaglio del governo inoltre un'ordinanza-ponte che anticipi al giorno dopo l'Epifania il nuovo Dpcm con le misure anti contagio, atteso per il 15 gennaio. La misura mirerebbe a contenere la nuova impennata di contagi da Covid-19 che si è registrata negli ultimi giorni. Da una parte, con l'ordinanza si andranno a rivedere i meccanismi che portano le regioni dalla zona gialla a quella arancione o rossa, che scatterebbe con soglie dell'Rt (l'indice di contagio) più basse: la zona arancione scatterà con soglia di contagio dell'1 e non più dell'1,25; quella rossa scatterà con soglia dell'1,25 e non piu' dell'1,50.

Assieme a questo, si valuta la possibilità di "rafforzare" la zona gialla nazionale sul modello di quanto avvenuto durante le feste, con una zona rossa nazionale nei giorni festivi e prefestivi. Il tutto nell'attesa che entri a regime la campagna vaccinale.

Ipotesi di fronte alle quali le opposizioni si affrettano a chiedere "immediati ristori" per le imprese: "Per molti, che rischiano di perdere anche la stagione dei saldi, si profila lo spettro di chiusure che vanno assolutamente scongiurate", spiega la capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini. "Per questo chiediamo al governo di procedere da subito con risarcimenti congrui e immediati, che non possono essere inferiori al cento per cento del fatturato andato in fumo, e col ritiro contestuale delle cartelle esattoriali".

Oltre alle opposizioni, però, il tema dei ristori per chi si prepara ad affrontare nuove chiusure viene sollevato durante il vertice di maggioranza dalla ministra e capodelegazione di Italia Viva, Teresa Bellanova: "Il patto con le categorie penalizzate a Natale va mantenuto e il decreto legge per i ristori va fatto subito. Sappiamo perfettamente che la ristorazione è stato uno dei settori più esposti e colpiti. I ristori vanno quantificati e garantiti nel prossimo DL. E vanno decisi ristori adeguati per il sistema agroalimentare, su cui ricadono le misure di chiusure e limitazioni del canale ristorazione ", spiega Bellanova.