Costume
Alberto Contri: “Su Ballando con le Stelle e Ddl Zan falsità dalla lobby Lgbt”
Intervista ad Alberto Contri, past president della Fondazione Pubblicità Progresso e docente di Comunicazione Sociale
Lei ha espresso anche un altro concetto assai originale, in merito al rapporto tra omosessualità e sostenibilità.
Questo argomento, semmai, avrebbe potuto sollevare un putiferio. Invece non è avvenuto, perché è un argomento inoppugnabile. Hanno quindi ritenuto di farlo passare sotto silenzio. Ho fatto notare che l’omosessualità esiste da sempre, e che non è proprio il caso di esprimere in merito giudizi moralistici o discriminatori. E che ogni forma di diversità va protetta. Ma ho anche sottolineato che è da sempre innegabilmente inconciliabile con la globale aspirazione alla sostenibilità. Perché? Perché purtroppo una coppia omosessuale non può generare figli. Quindi non può svolgere la funzione stabilita dalla natura per la perpetuazione della specie umana. La finalità della riproduzione oggi è quindi – non solo per questo motivo - sempre più a rischio, visto il grave pericolo della de-natalità, sottolineato nei giorni scorsi dalle più alte cariche dello Stato e dal Papa. Inoltre, le coppie omosessuali che volessero superare questo ostacolo, sono obbligate a impiegare pratiche di orribile schiavismo della donna come l’utero in affitto, che è il motivo per cui le femministe sono contrarie all’approvazione di questo ddl.
Lei ha parlato anche del paradosso degli atleti maschi che si auto-dichiarano femmina…
Si. È un altro argomento sollevato dalle femministe, che hanno a cuore la vita e il destino delle donne, e che condivido al massimo grado. Succede sempre più spesso che atleti maschi che si auto-dichiarano femmine vincano di default contro le donne, che si trovano inoltre penalizzate anche nelle quote loro riservate. La grana sta ora scoppiando in tutto il mondo in vista delle Olimpiadi.
Una foto di Elisa Isoardi a Ballando con le Stelle, edizione 2020
Cosa c’entra con il ddl Zan?
C’entra, perché se si introduce nell’ordinamento giuridico l’identità di genere auto-percepita, si apre la strada a questo tipo di assurdità. C’è poi pure la questione dell’uso precoce dei farmaci per bloccare la pubertà, che in Canada i bambini possono usare anche contro il parere dei genitori. Con molti gravi problemi che emergono quando i ragazzi raggiungono l’età della ragione, e con un grande aumento dei suicidi. Per questi motivi in un numero crescente di paesi ci si sta accorgendo dei gravi errori commessi in nome dell’educazione all’identità di genere, e si sta correndo ai ripari. Infilando nei diversi articoli questo concetto e addirittura la precoce educazione sulle teorie gender nelle scuole, si vuole invece perseverare nell’errore. Dice bene Marina Terragni: “Con il ddl Zan ci vogliono proporre prodotti scaduti che altrove non vogliono più”. Ecco, ora chiunque può giudicare qual è il livello delle audizioni ritenute omofobe, o lesive della dignità dei giurati di Ballando con le Stelle, citati per una riflessione inerente alla sociologia dei media. Riflessione che volutamente è stata invece fatta passare come un gossip di bassa lega. Gira e rigira, si tratta sempre di chiagni e fotti.