Alla Bmta il turismo come vettore del dialogo interculturale
Picarelli, l'unico salone espositivo al mondo dedicato al patrimonio archeologico mondiale
Un ventennale all’insegna del turismo come vettore del dialogo tra le culture e dell’integrazione sociale. Questo il messaggio che lancerà la Borsa mediterranea del turismo archeologico in programma nell’area compresa tra gli antichi templi di Paestum dal 26 al 29 ottobre. Unico salone espositivo al mondo dedicato al patrimonio archeologico e all’ ArcheoVirtual è luogo di approfondimento e divulgazione di temi dedicati al turismo culturale. Inoltre è l’occasione di incontro per addetti ai lavori, consorzi, operatori turistici e culturali nazionali ed esteri, enti e Regioni e per chi viaggia. Oltre a ciò è opportunità di business nella location suggestiva del Museo archeologico con il workshop tra la domanda estera selezionata dall’Enit e l’offerta culturale ed archeologica. “Raggiungere il traguardo dei vent’anni è un risultato straordinario”, dichiara ad Affaritaliani Ugo Picarelli, ideatore e direttore dell’evento. “Soprattutto per l’unanime riconoscimento internazionale che l’evento è stato capace di ricevere fino adesso. Il merito va agli enti che hanno sostenuto la felice intuizione. In primis la Provincia di Salerno che nel 1988 lanciò l’evento, la Regione Campania che negli ultimi anni ne ha raccolto il testimone assicurandone la continuità, il Comune di Capaccio Paestum che si è assunto l’onere di assicurare le spese logistiche quando la Borsa nel 2013 ha scelto il Parco archeologico quale sua location attuale. La presenza, in occasione del ventennale, di Taleb Rifai, segretario generale dell’Organizzazione mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (Unwto), darà ampio risalto internazionale oltre all’inserimento dell’evento nel programma ufficiale dell’Anno del Turismo sostenibile indetto dall’Onu. La recente riforma del Mibact -aggiunge Picarelli- rende inoltre più sinergico ed efficace il rapporto con il Parco archeologico, senza nulla togliere alla presenza preziosa dei soprintendenti succedutisi”. La Bmta si conferma, dunque, tra i più importanti eventi a livello internazionale sulla conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale archeologico. Ovvero sulla filiera culturale mondiale ed italiana. “L’archeologia rappresenta il filo rosso della memoria da cui partire per confrontarsi e dialogare tra culture differenti che hanno una tradizione millenaria. Per questo, al di là delle appartenenze religiose o politiche, ogni cittadino del mondo dev’essere consapevole che il patrimonio culturale è un bene che va difeso da tutti i Paesi che fanno della democrazia il loro baluardo. Per tale motivo, la Bmta è riconosciuta best practice per l’impegno a favore del dialogo interculturale. Non solo per la partecipazione al salone espositivo di oltre trenta Paesi esteri, ma anche per dedicare nell’ambito del programma due significativi momenti: il ricordo dei tragici eventi luttuosi al Museo del Bardo e a Palmira e ricordare che la cultura è rappresentazione dell’identità nazionale di un popolo”, sottolinea il direttore Picarelli.
Eduardo Cagnazzi