Costume
Aurora Ramazzotti: "C'è chi adora essere incinta ma io..."
L'intervista a Vanity Fair, "la gravidanza non è stato il periodo idilliaco che mi era stato dipinto"
Aurora Ramazzotti, che a brevissimo diventerà mamma, a Vanity Fair racconta tutto dell’attesa e dell’arrivo del suo bambino
Aurora Ramazzotti, che a brevissimo diventerà mamma, dopo mesi in cui ha condiviso pochissimo sui social della sua vita rispetto al solito, a Vanity Fair racconta tutto dell’attesa e dell’arrivo del suo bambino, gli ultimi momenti di noia "prima dell’arrivo della cosa che non mi permetterà più di annoiarmi per il resto della mia vita", del rapporto con il compagno Goffredo Cerza e di come ha vissuto la gravidanza perchè "ci sono quelle che adorano essere incinte – come mia madre – e altre, come me, che fanno più fatica: non è stato il periodo idilliaco che mi era stato dipinto, ero emozionata ma anche impaurita".
Aurora descrive i primi tre mesi come "duri", a causa di "molte nausee", ma anche perché "la gente mi fermava per strada e mi chiedeva di tutto. Io non volevo parlarne, ma sorridevo lo stesso".
Che cosa le chiedevano?
Le solite cose: come va, sei felice… Capisco la buona fede, però è facile diventare inopportuni. È un momento delicato, intimo, pieno di insicurezze. E non è solo perché il primo trimestre è a rischio. Ci sono quelle che adorano essere incinte – come mia madre – e altre, come me, che fanno più fatica: non è stato il periodo idilliaco che mi era stato dipinto, ero emozionata ma anche impaurita.
Ed è doloroso parlarne perché ti senti sbagliata. Se manifesti questi pensieri, mi dicevano che dovevo essere felice. La gente non accetta che tu possa vivere questa cosa in un modo diverso dall’entusiasmo.
Ci sono tante sfumature
Esatto: c’è anche chi non vuole tenerlo, chi ha scoperto che il bambino che aspetta ha una malattia genetica, chi è incinta dopo una serie di aborti spontanei. Bisogna avere rispetto per le scelte che le donne vogliono fare sul loro corpo, in tutti i sensi. C’è anche chi non vuole avere figli, e a chi non interessa.