Costume

Eataly nel cuore di Parigi: sbarca nel Marais con 1500 prodotti italiani

Galeries Lafayettes ha voluto il marchio nel Marais: 2500 mq, 1500 prodotti italiani, 7 ristorazioni, scuola di cucina, mercato di frutta e verdura

di Paola Serristori

Italy è nel mondo sempre più Eataly . C’è la coda a Parigi per conoscere meglio la start-up italiana che fa tendenza nell’arte dell’alimentazione sana e gourmand . Il palazzo francese Eataly, con la potente partnership di Galeries Lafayette , gigante del beau, bon, bien francese (bello, buono, bene declinati nelle esperienze degli acquisti), trentanovesima filiale, è nel cuore del Marais, quartiere tipico e frequentato da milioni di turisti. Per dirla con le parole del Ceo Eataly, Andrea Guerra, “dopo New York, Eataly Marais è l’apertura più rappresentativa.” Ogni Eataly si sviluppa attorno ad un tema, qui è la fraternità tra due popoli latini divisi da una frontiera. Il savoir faire incontra l’arte di vivere.

Metro Hotel de Ville, dietro al magazzino di lusso BHV, di proprietà dello stesso gruppo francese, a pochi metri dal Centre Pompidou, museo di arte contemporanea. Il numero 37 di rue Sainte-Croix de la Bretonnerie , un palazzo d’epoca di proprietà del gruppo Galeries Lafayette, è ora immediatamente riconoscibile da una composizione di panieri in vimini sospesi sul portale, il cancello e la pavimentazione ideati dall’artista scozzese Martin Boyce . Lo spazio di 2500 mq colpisce nel segno di trasmettere un’emozione di benessere. Suddiviso su tre ariosi piani, collegati da scale mobili in cristallo. Aperto sette giorni su sette.

Alla presentazione dei locali, i vertici francesi ed italiano si sono trovati d’accordo nel definire Eataly start-up brand del secolo. Nicolas Houzé, presidente ed amministratore delegato di Galeries Lafayette, ha sottolineato: “Accompagnare l’eccellenza in qualsiasi campo è la nostra vocazione, promuovere delle nuove forme di produzione e consumazione. Eataly viene ad aggiungersi al nostro eco-sistema nel Marais, che offriamo a chi passeggia nel quartiere storico. Condividiamo il messaggio di un’alimentazione più ragionata, che è il manifesto di Eataly. L’80 per cento dei prodotti italiani selezionati per Eataly Marais sono presenti per la prima volta sul mercato francese.” Il gruppo Galeries Lafayette non ha precisato il costo dell’operazione (franchising e ristrutturazione del palazzo, ex mensa dei dipendenti BHV), limitandosi a dichiarare che rientra nei programmi di attività a bilancio, ma il piano di rientro è previsto a tre anni, sulla base di un’aspettativa di oltre un milione di clienti all’anno.

Da parte sua Andrea Guerra, Ceo Eataly, ha aggiunto: “Il nostro orgoglio è l’insegnamento ed apprendimento di una migliore alimentazione. Siamo soddisfatti se il pubblico si soffermerà dieci secondi a leggere l’etichetta del prodotto, la storia dell’azienda, gli ingredienti.” Ad Affari, che gli ha chiesto qual è la chiave del successo, lui che ha maturato una lunga esperienza come Ceo del lusso Luxottica: “Oggi non è la conquista di un portafoglio. Le vendite sono importanti, ma il consumatore vuole entrare a fare parte di una storia. Non compra qualcosa, condivide un progetto.” Oscar Farinetti, ideatore e fondatore dell’impero Eataly, ad Affari : “ Eataly ha avuto il grande merito dell’intuizione di aiutare i piccoli produttori, artigiani appassionati che erano conosciuti solo in ambito locale, distribuire i loro prodotti, farli conoscere, consentirgli di crescere. Nicola Farinetti, figlio di Oscar, ricorda ad Affari com’è nata l’idea: “Nel 1996 mio padre visitò il Salone de Gusto di Torino, dove vide prodotti incredibili- Tornato a casa chiese alla moglie di comprargli una specialità di Lodi. Allora ci si rese conto che non c’era modo di trovarla nei negozi. Da qui l’intuizione di creare un circuito di selezione e distribuzione dei piccoli produttori.”

Tra le novità delle esportazioni in Francia, Aironi Carnaroli Cru Campo d'Aia, specialità che mantiene la gemma del chicco di riso durante la lavorazione, creata apposta per Eataly, per garantire l’effetto al dente ed essere pronta in soli 13 minuti, pasta di semola integrale di grano duro di Gragnano di Afeltra, pesto genovese Italpesto, olio extravergine d’oliva evo di Corona delle Puglie, amaretti di Antica Amaretteria.

Nella corte esterna è allestito un mercato di frutta e verdura , che arrivano quotidianamente da Torino, a pochi passi dal Caffè , dove la giornata può cominciare alle 9, col caffè espresso Lavazza (al banco 1 euro) ed i pasticcini, e proseguire alla Gelateria col gelato Venchi (chiusura alle 21). La luminosità dell’interno è quella degli immobili parigini, raffinata dallo stile della decorazione: la luce imponente, che entra dalle larghe portefinestre e dall’alto del grande lucernario, crea giochi brillanti attraverso la scultura a lame trasparenti, satinate, rosa sempre di Boyce. Pensate ad una cascata di ghiaccioli geometrici. In questa piazza centrale Vino e Cucina si trovano tutti i servizi di ristorazione. Al centro tavoli-mensola e sgabelli per 100 posti seduti. Qualche esempio del Menù? Degustazione di salumi (100 gr a scelta) tra mortadelle Negrini, prosciutto crudo di Parma Zuarina, salume liberato e coppa piacentina Antica Ardenga; degustazione di formaggi (100 gr a scelta): ricotta di bufala e scamorza Nanina, taleggio DOP Taddei, gorgonzola dolce DOP Invernizzi. Da accompagnare a Spritz (Aperol o Campari) o pinte di birra Peroni.

La Vineria al banco con la carta di vini italiani (bollicine, rosati, bianchi, rossi, ed il Moscato d’Asti DOCG Fontanafredda) e l’immancabile macchina caffè espresso. Accanto la Macelleria , con tagli del consorzio piemontese La Granda e carni francesi garantite da Yves-Marie Le Bourdonnec, marchio celebre, di fronte la salumeria (affettati e formaggi, dal Gorgonzola, al Parmigiano Reggiano DOP, alla Robiola al Pecorino romano), la novità del Mozzarella-bar , dove il latte di Lione viene lavorato al momento per produrre la mozzarella. Proseguendo la Pasta Fresca . Si possono ordinare tagliatelle al parmigiano e tartufo nero (14 euro), o spaghetti al pomodoro e stracciatella (12 euro). Infine i reparti di vendita di alimenti, bevande, ed accessori (macchine per impastare, borse termiche, piatti, bicchieri, complementi d’arredo). Nella direzione opposta, girato l’angolo, sul fondo, la Panetteria che sforna pane, focaccia ligure (impasto con farina biologica Mulino Marino, guarnizione di formaggio fresco e zucchine), pizza alla pala. Tutti i laboratori culinari sono a vista. I prodotti o i piatti sono in vendita e per asporto dalle ore 8.30 alle 21. L’orario si prolunga sino a notte per la ristorazione nei giorni di maggiore affluenza.

Oscar Farinetti ad Affari : “Uno studio ha mostrato che gli italiani spendono ogni anno il 25% per quello che mettono dentro il corpo, il restante 65% per quello che mettono dentro la casa, sia arredamento che abbigliamento. Eataly si fa onore di diffondere la cultura del benessere a tavola, perché è molto più importante prestare attenzione agli acquisti destinati alla qualità del cibo. La cucina italiana è stata inventata dalle nonne, non c’è bisogno di uno chef per preparare un buon piatto di pasta, è facile e sana, dunque può diventare un modello da seguire ovunque.” Un successo assicurato. Tiziana Primori, amministratore delegato del parco agroalimentare FICO Eataly World a Bologna, porta in dotazione la popolarità tra i francesi: “Sono il primo Paese straniero tra i nostri visitatori.”